Danilo Iervolino, patron della Salernitana indagato per corruzione

Nell’inchiesta coinvolte altre 6 persone per un caso di corruzione che coinvolge anche il Ministero del Lavoro e il patronato Encal-Inpal

Danilo Iervolino, Presidente della Salernitana tra gli imputati nell’inchiesta condotta dalla

Procura di Napoli che ha rinviato a giudizio sette persone. Il tutto, per un caso di corruzione che coinvolge anche il Ministero del Lavoro e il patronato Encal-Inpal. Il processo inizierà il 24 novembre 2023.

Gli accusati avrebbero tentato di ottenere un parere favorevole, già smentito dal Ministero, sulla scissione dell’Encal-Inpal in Encal-Cisal e Inpal. In questo modo, avrebbero conservato i benefici economici e patrimoniali del patronato originario.

Secondo l’inchiesta della Guardia di Finanza, gli atti di corruzione sarebbero stati commessi tra il 2016 e il 2017. Gli indagati avrebbero versato o promesso somme di denaro a funzionari pubblici per influenzare le loro decisioni.

Oltre a Danilo Iervolino, sono rinviate a giudizio altre sei persone. Si tratta di Francesco Cavallaro, Segretario generale del sindacato Cisal, Concetta Ferrari, Segretario generale del ministero del Lavoro, Fabia D’Andrea, ex Vice Capo di Gabinetto del Ministro del Lavoro, Mario Miele, Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società Centro autorizzato di assistenza fiscale Cisal srl e attuale Dirigente della Us Salernitana, Francesco Fimmanò, presunto mediatore, e Antonio Rossi, figlio di Ferrari.

L’avvocato Alessandro Diddi, che difende Concetta Ferrari, ha espresso il suo disappunto per la divulgazione tardiva e intenzionale di questa notizia. Infatti, ha dichiarato all’Ansa: “È un peccato che il giudice per le indagini preliminari e il Tribunale delle Libertà di Napoli abbiano respinto tutte le richieste di misure cautelari per gli indagati“.

L’inchiesta

L’inchiesta sul presunto giro di corruzione tra il presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, e alcuni esponenti sindacali si arricchisce di nuovi dettagli. In particolare, secondo la Guardia di Finanza di Napoli, il figlio di Concetta Ferrari avrebbe ottenuto un posto da professore all’Università telematica Pegaso. Questo, grazie alle pressioni di Cavallaro, ex Segretario nazionale della Cisl. Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ha sequestrato preventivamente al giovane oltre 68 mila euro. Somme corrispondenti ai compensi netti ricevuti dalla Pegaso dal primo aprile 2019 al 10 giugno 2022.

L’inchiesta, coordinata dal PM Henry John Woodcock, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di: Danilo Iervolino e di altri due dirigenti della Pegaso, Maria D’Andrea e Antonio Rossi, oltre a Cavallaro e Ferrari. Gli inquirenti ritengono che il sindacalista avrebbe favorito la scissione della Cisl Campania in due federazioni territoriali in cambio di vantaggi personali e familiari da parte di Danilo Iervolino.

Tra i favori concessi da Danilo Iervolino a Cavallaro e Ferrari ci sarebbero stati anche una vacanza a Tropea per la coppia, il noleggio di una barca e di un’auto, oltre a una borsa e cravatte firmate. Tutti questi elementi sono emersi dalle intercettazioni telefoniche e ambientali effettuate dai finanzieri. Danilo Iervolino è accusato di corruzione in atti giudiziari, mentre gli altri indagati devono rispondere di corruzione semplice.

L’Università Pegaso, in una nota, ha precisato che la vicenda è antecedente all’attuale gestione dell’ateneo e che ha fornito piena collaborazione alla Procura, che ha qualificato la Pegaso come parte lesa. Inoltre, l’università si riserva di ricorrere in tutte le sedi a propria tutela.

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