D Maio, ultimatum a Salvini: “O il reddito di cittadinanza o crisi di governo”

Il Movimento 5 Stelle non alcuna intenzione di mettere la retromarcia su un punto principale del contratto di governo

E’ battaglia politica nel governo. A meno di un mese dal varo della nuova legge di Bilancio, il Movimento cinque stelle non ha alcuna intenzione di mettere la retromarcia sul reddito di Cittadinanza. Il vicepremier Luigi di Maio non usa mezzi termini, lanciando un messaggio chiarissimo  alla Lega, in primis al Ministro dell’Economia Giovanni Tria e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.

Il reddito di cittadinanza deve entrare nella legge di bilancio. O c’è o c’è un grave problema per questo governo. Agli italiani abbiamo fatto una promessa” – ha puntualizzato Di Maio – Il reddito di cittadinanza serve prima di tutto per riorganizzare i centri per l’impiego. C’è una cosa, in particolare, che si sente sempre dire: “non funzionano”. Ed è un’umiliazione, perché devono funzionare – ha aggiunto il vicepremier – Perché quando uno di questi ragazzi o di questi meno giovani che cerca lavoro entra in un centro per l’impiego, deve poter trovare un dipendente che gli stringa la mano e gli dica: “insieme troveremo il modo per reinserirti nel mondo del lavoro e ridarti il sorriso e la felicità”.
Stiamo parlando del fatto di ridare dignità a chi è sotto la soglia di povertà relativa: 780 euro a 5 milioni di persone in povertà assoluta –
ha affermato Di Maio – Girano tante voci riguardo l’assenza di coperture finanziarie, ma noi dimostreremo che volere è potere e manterremo le promesse che abbiamo fatto agli italiani. Lo facciamo. Assicurandoci di tenere i conti in ordine, ma lo facciamo.

Reddito di cittadinanza: come funziona, requisiti e a chi spetta – Il ‘numero di riferimento’ del reddito di cittadinanza è rappresentato dalla soglia di povertà Istat, sotto la quale un nucleo familiare va
considerato povero: 780 euro al mese. Ebbene, con la misura, il M5S intende far
percepire tale somma a tutti. Sia per intero, a chi non guadagna nulla. Sia tramite un’integrazione, a benecio di chi lavora o ha una pensione (appunto si parla di ‘pensione di cittadinanza  ma non raggiunge la soglia. La platea in attesa è di circa 9 milioni di persone. I requisiti in sintesi: essere maggiorenni. Disoccupati o inoccupati. ‘Vantare’ un reddito o pensione sotto i 780 euro al mese.

La misura però, sia chiaro, è rivolta ai nuclei familiari, non a tutti indiscriminatamente. Esempio: se in una famiglia entrambi i genitori sono disoccupati, il nucleo ha diritto a 1680 euro (780+780). Se uno o entrambi lavorano, ma con stipendio sotto la soglia Istat, si ha diritto all’integrazione no ai 780 euro.

Reddito di cittadinanza: come mantenerlo e quando decade –  Saranno introdotte delle regole che, se non rispettate, fanno decadere il diritto a percepire il reddito di cittadinanza. Innanzitutto, bisogna iscriversi a un centro per l’impiego almeno 2 ore al giorno alla ricerca di un’occupazione. In parallelo, è obbligatorio inoltre frequentare dei corsi di formazione e impiegare 8 ore a settimana in progetti comunali legati alla collettività. Durante questo periodo (senza soglie temporali), il reddito è garantito. Ma decade nel caso in cui la persona rifiuti per tre volte consecutive un lavoro proposto per il tramite del centro per l’impiego.

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