Coronavirus: Napoli, esami e corsi online alla Federico II

Impegnati 70 mila studenti

Lezioni, sedute di laurea, esami: da domani saranno tutte attività online per gli oltre 70 mila studenti dell’Università degli studi di Napoli Federico II.In campo i 2600 docenti dell’ateneo federiciano, che erogheranno on line tutta l’attività didattica e le prove di fine corso. Per gli oltre 70 mila studenti saranno impegnati 2600 docenti. Sono 156 i corsi di laurea della Federico II e per ognuno si svolgeranno le lauree della sessione straordinaria e tutti gli esami del periodo. Alcuni corsi sono già partiti nella scorsa settimana.
La Federico II può contare su una pluralità di competenze nei vari ambiti del sapere – dice il rettore Arturo De VivoÈ una comunità orgogliosa della qualità della sua ricerca e della sua ricca offerta formativa, orgogliosa dei servizi che riesce a erogare grazie alla dedizione del suo personale tecnico e amministrativo”.In questo momento così difficile di emergenza sanitaria, la Federico II è impegnata a fare in modo che tutte le proprie attività continuino con modalità a distanza – spiega – A partire dal giorno 16 marzo grazie all’uso delle risorse digitali riprendono on line lezioni, esami e lauree. Tutte le scadenze previste per la carriera degli studenti e gli stessi termini dell’anno accademico saranno rimodulati, sono previste attività di recupero quando la situazione potrà tornare alla normalità: i diritti di tutti saranno tutelati e salvaguardati”.I colleghi e il personale della Scuola di Medicina offrono il loro contributo fondamentale e indispensabile – aggiunge – riuscendo a coniugare l’attività propriamente universitaria con l’impegno che oggi soprattutto, in misura straordinaria, il Policlinico Federico II profonde per la salute dei cittadini, messa a rischio dal contagio del Covid-19“. “Per questo motivo – conclude – la comunità federiciana ritiene del tutto ingiustificati gli attacchi contro il lavoro di docenti, medici, specializzandi, personale sanitario e universitario che operano nel nostro Policlinico, al servizio del sistema sanitario regionale”

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