Copyright, ok alla riforma Ue che piace ai grandi editori: Pd e Fi votano sì

L’Europarlamento approva le nuove regole sul diritto d’autore: ora i giganti del Web saranno costretti a negoziare i compensi ai creatori. Wikipedia torna in chiaro dopo l’oscuramento per protesta di ieri. Lega e M5S tra le forze contrarie

Passa, come previsto, la riforma del copyright che piace tanto ai grandi massmedia e ai loro editori, ma non a Wikipedia, ieri oscurata per protesta. Il Parlamento europeo approva le nuove regole sul diritto d’autore, grazie al voto favorevole di Pd e Fi. Contrari, tra gli altri, Lega e M5S. L’aula di Strasburgo dà il via libera all’accordo provvisorio, raggiunto a febbraio sulle nuove norme: 348 i sì, 274 no e 36 astenuti. Respinta la proposta di 38 eurodeputati di riaprire il testo, votando gli emendamenti depositati. Ora creatori ed editori di notizie potranno negoziare con i giganti del web, per concordare un equo compenso. Ovviamente contrari alla direttiva – che ora va convertita da tutti i paesi Ue – Facebook, Google e Twitter: per loro scatta l’obbligo di provvedere a sistemi di controllo automatici, per evitare che sulle loro piattaforme sia caricato materiale protetto da diritto d’autore. Le nuove disposizioni, almeno nelle intenzioni, intendono però tutelare la libertà sul web. Per gli utenti non sono previste tasse sui link e gli snippet brevi, ossia il sommario di un articolo nei feed di Google o sulle bacheche Facebook. E il diritto d’autore non viene riconosciuto nei casi di citazioni,recensioni, caricature: meme e Gif saranno ancora disponibili e condivisibili sulle piattaforme online, a costo zero. L’impatto della riforma, ovviamente, è tutto da valutare.

 

WIKIPEDIA TORNA IN CHIARO: “L’ESITO ERA SEGNATO”. Niente da fare, nonostante la strenua resistenza. Wikipedia torna in chiaro dopo l’oscuramento alla vigilia del voto sulla riforma del copyright. “Nonostante tutti i nostri sforzi e – afferma una nota della fondazione Wikimedia – le proteste della comunità di Wikipedia, di tantissime associazioni e di milioni di cittadini europei, la direttiva copyright è passata così come proposta. Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato a cercare di ribaltare un risultato che era segnato”.

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