Conte domani al Quirinale per dimettersi, la casta fa quadrato sulla giustizia

Non ci sono i numeri per l’ok alla relazione Bonafede, il premier gioca d’anticipo e punta al reincarico, rinforzando la maggioranza con i “volenterosi”. Ma non sarà facile

La casta fa quadrato sulla giustizia, in modo trasversale, come sempre. Il premier Conte ne prende atto, e domani mattina salirà al Quirinale, per dimettersi. Una scelta consapevole, dettata dal baratro scavato intorno al guardasigilli Bonafede, blindato dai 5 Stelle, ma senza i numeri per vedersi approvare la relazione. Contro il ministro e il M5S, l’onda d’urto “anti giustizialista”, un moto sempre verde in parlamento. Nonostante la doppia fiducia appena strappata da Conte, la bocciatura di Bonafede avrebbe un effetto domino sull’esecutivo. E allora i giallorossi provano a giocare d’anticipo. Domani alle 9 – come informa una nota di Palazzo Chigi – è convocato un consiglio dei ministri, passaggio propedeutico, prima di rimettere l’incarico nelle mani di Sergio Mattarella. Negli ambienti parlamentari circola l’ipotesi di consultazioni da tenersi tra mercoledì pomeriggio e giovedì. La maggioranza Pd, Leu e 5 Stelle – al netto di franchi tiratori – punta ad un reincarico per un Conte ter. Un traguardo da raggiungere solo con un nuovo gruppo parlamentare di “volenterosi”, a puntellare numeri ballerini. Ma gli sgambetti, come sempre, sono dietro l’angolo.

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