Consiglio dei ministri, ok a decreti Terra dei fuochi e dignità

Passa il provvedimento che assegna le competenze per la messa in sicurezza dei terreni inquinati e il dissesto idrogeologico al ministero dell’ambiente. Approvato anche quello che  prevede un tetto massimo 12 mesi per i contratti a termine senza causale, disattiva redditometro e spesometro

Il consiglio dei ministri approva i decreti Terra dei fuochi e dignità. Con il primo passano al ministero dell’ambiente una serie di competenze: su terra dei fuochi, provenienti dal ministero dell’Agricoltura, primo passo per poter scrivere un secondo decreto sulla messa in sicurezza definitiva delle “terre dei fuochi” di tutta Italia;  al dicastero retto da Sergio Costa vanno anche le competenze, e relativi fondi, sul dissesto idrogeologico, che nel 2014 furono assegnate alla struttura di missione di Palazzo Chigi; l ministero dell’ambiente si occuperà anche del settore economia circolare, da trattare in maniera organica con l’obiettivo di dare impulso all’imprenditoria del comparto.

Il secondo prevede un tetto massimo di 12 mesi per i contratti a termine senza causale. Si passa dalla durata di 36 mesi al massimo di 12 mesi, dopo i quali si può rinnovare soltanto per un massimo di altri 12 mesi, ma con obbligo di indicare la causale. Cioè il motivo per cui il contratto non diventa a tempo indeterminato. Confermata la possibilità di prorogare i contratti a termine diminuisce da 5 a 4 fermo restando la durata massima di 24 mesi. A ogni rinnovo i contratti avranno un costo contributivo dello 0,5% in più rispetto all’1,4% che già è a carico del datore di lavoro e che finanzia la Naspi. Inseriti disincentivi ai licenziamenti ingiusti con l’aumento del 50% dell’indennizzo che può arrivare anche a 36 mensilità. Per i lavoratori interinali, prevista l’estensione delle stesse tutele degli altri lavoratori.

 

 

COSTA: “IL DECRETO TERRA DEI FUOCHI SERVE A TUTTA ITALIA” – “È passato finalmente. Lo aspettavamo tutti, non solo la Campania – afferma Costa in un video su Facebook -. Lo abbiamo detto e lo abbiamo fatto”. Significa il passaggio delle competenze in materia dal ministero dell’agricoltura a quelle dell’ambiente e questo darà la possibilità di iniziare un percorso nuovo. Ecco perché è una conquista storica. Si parla di messa in sicurezza permanente, si parla di bonifica. Nel medesimo decreto-legge siamo riusciti anche a far passare che la competenza su tutta l’idrogeologia del territorio rientra nelle competenze del ministero dell’ambiente. Ora finalmente faremo un lavoro organico insieme. Ma non solo, nel decreto per la prima volta si parla di economia circolare che rientra cosi’ nelle competenze del ministro dell’Ambiente: riuso , riutilizzo, sono parole che fino a poco tempo fa, nessuno di noi pensava di poter trovare in una legge. Oggi invece sono di competenza di un ministero. Si può iniziare a pensare ad un nuovo sistema di fare impresa dando agli imprenditori tanta garanzia di produrre bene ma anche dando al cittadino la garanzia che quel prodotto è sano e che gli imballaggi verranno guardati in un modo diverso, il prodotto verrà reimpiegato. Adesso aspettiamo che il decreto venga convertito ma sono persuaso che il Parlamento intero, e non è una questione di appartenenza ed i colori, sia disponibile perché l’ambiente è di tutti e perché viene prima di tutto”.

 

DI MAIO: “WATERLOO PER IL PRECARIATO” – Il ministro del lavoro e dello sviluppo, Luigi Di Maio, commenta sul decreto dignità: “Grazie al nostro decreto si disattiva il redditometro. Lo spesometro prevede adesso un solo adempimento all’anno, a fine anno e basta e non più quelle comunicazione trimestrali. E lo split payment non esiste più per i professionisti: che significa dargli un po’ di liquidità in tasca. Per quanto riguarda la lotta al precariato questa è la Waterloo del precariato: è finita l’epoca del precariato senza alcun tipo di ragione. Non possiamo rinnovare i contratti a tempo determinato all’infinito. Poi dovremmo abbassare il costo del lavoro e lo faremo a fine anno nella legge di bilancio. Le delocalizzazioni? L’ho detto per anni e lo abbiamo fatto. Chi delocalizza ci deve dare i soldi con gli interessi”.


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