Come non detto: Sala ci ripensa, è già finita “l’autosospensione”

Il sindaco di Milano: “Le verifiche svolte dai miei legali in queste intense giornate hanno chiarito sufficientemente il merito dell’indagine e l’inesistenza di altri capi di imputazione”. Ma resta indagato per l’ipotesi di falso relativo alla gara per la piastra dell’Expo

L’autosospensione di Sala? E’ già finita. “Cari concittadini, mi sono dovuto assentare per qualche giorno dal lavoro. Lasciate che vi spieghi il perché”. Così comincia un lungo post su Facebook del sindaco di Milano, per annunciare il suo ritorno dopo 5 giorni. Una scelta controversa, a seguito della notizia di essere indagato per un’ipotesi di falso nell’appalto per la piastra dell’Expo.
“Torno a fare il Sindaco – dice Sala – certo della mia innocenza verso un’accusa che non costituisce un condizionamento della mia attività”. Il dietrofront perché “le verifiche svolte dai miei legali in queste intense giornate hanno chiarito sufficientemente il merito dell’indagine e l’inesistenza di altri capi di imputazione”. Come se l’accusa di falso fosse risibile, insomma. La ricostruzione: “Nella serata di giovedì scorso ho appreso da numerose fonti giornalistiche, prima in modo confuso e poi in forma più chiara, di essere stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura Generale di Milano, che ha ritenuto di dover ulteriormente indagare su fatti già oggetto di anni di inchieste della Procura della Repubblica e per i quali era stata già formulata richiesta di archiviazione”. “A fronte di questa situazione, avrei potuto limitarmi a una risposta “normale”, e forse anche un po’ scontata, di “fiducia nell’operato della magistratura”. Ma io non credo che le cose si debbano sempre risolvere così. Ho fiducia nella magistratura, certo. Ma non posso negare – polemizza Sala – il mio stupore nell’aver appreso la notizia dalla stampa. Mi direte, non è certo la prima volta. Vero, ciò nondimeno dobbiamo tutti insieme fare uno sforzo per non considerare la cosa “normale”. Non lo è se riguarda un cittadino e non lo è se riguarda il Sindaco di Milano, con le responsabilità che porta verso la collettività”.
“Ho scelto una via diversa, irrituale. Ho deciso di autosospendermi – prosegue il sindaco – poiché su un punto non si può transigere: un professionista, un uomo d’azienda e, tanto più, un amministratore pubblico hanno nell’integrità morale l’elemento insostituibile della propria credibilità. Ne va della dignità personale e della concreta possibilità di agire nell’esclusivo interesse dei cittadini”. Insomma: come non detto.

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