Nel direttivo nazionale è emersa una maggioranza schiacciante per l’ex segretario della Fiom
Come previsto, il direttivo della Cgil nazionale svoltosi oggi è stato teso, a tratti duro. Sono emerse due posizioni nella scelta del futuro leader che dovrà sostituire Susanna Camusso, segretaria uscente. I dirigenti dei territori, tantissimi renziani, che appoggiano la candidatura di Vincenzo Colla, in alternativa a quella di Maurizio Landini indicato da Susanna Camusso come suo successore, hanno presentato un ordine del giorno per chiedere l’annullamento della designazione dell’ex leader della Fiom. “Il Comitato direttivo prende atto che la segreteria nazionale non è stata in condizione di avanzare una proposta unitaria al Comitato direttivo sulle caratteristiche, sui criteri del progetto e del percorso di rinnovamento del gruppo dirigente e del segretario generale coerente con il mandato ricevuto il 29 maggio 2018 – sottolineano i sostenitori di Colla.
Un documento sottoscritto da: Azzola segretario generale Lazio, Solari Segr. gen. SLC, Galgani Segr. gen. Firenze, Genovesi Segr. Gen. FILLEA, Giove Segr. gen. Emilia R., Miceli Segr. Gen. FILCTEM, Pedretti Segr. Gen. SPI , Schiavella Segr. Gen. Napoli, Sgalla Segr. Gen. Umbria, Summa, Segr. Gen. Basilicata; Carrus Segr. Gen. Sardegna, Bonini Segr. Gen. Milano, Rota Segr. Gen. Catania, Nicolosi coord Area Democrazia e Lavoro Cgil.
Nel documento si legge che “si ritiene necessario consolidare la tenuta unitaria dell’organizzazione” ed “importante che questa condizione venga garantita anche nel completamento del percorso congressuale e nell’individuazione dei nuovi gruppi dirigenti”. I sostenitori di Colla hanno poi deciso di fare retromarcia, quando le firme in favore di un documento pro-Camusso e pro-Landini rappresentavano una maggioranza schiacciante.
La scelta di Landini, tra l’altro, è scaturita dopo un’attenta consultazione delle realtà territoriali.
“Si individua in Maurizio Landini il compagno che meglio può interpretare l’attuazione del progetto in una visione collegiale e di condivisione, in un forte radicamento partecipativo e di insediamento e riconoscimento tra lavoratori, lavoratrici, pensionati, con l’attenzione ai giovani ed ai nuovi terreni di insediamento” – ha puntualizzato Susanna Camusso, segretaria generale Cgil, nel suo intervento al Direttivo. Camusso ha spiegato che “la proposta c’e’ ed è riferita all’insieme della squadra e del progetto, ed a chi chiede cosa faremo nei prossimi mesi, dico c’e’ una proposta approvata a maggioranza della segreteria su cui è necessario proseguire la ricerca unitaria, dentro gli equilibri dati e ferme le prerogative che comunque saranno in capo al futuro segretario generale. Se si ha volontà abbiamo il tempo, e credo sarebbe un bene per la Cgil dedicarci a questa ricerca”.
E ancora: “Ho sentito dire violazione delle regole, nelle ultime ore di forzature, non so se interpretarlo come un miglioramento. Mi limito ad un affermazione secca si dica quale regola sarebbe stata violata. Noi abbiamo molto studiato ma non l’abbiamo trovata, l’abbiamo chiesto anche in segreteria ma non ci e’ stata indicata.Resta invece l’amara sensazione che ci sia chi pensa di avere delle prerogative negate ad altri, si chiama politica dell’interdizione, o fai ciò che penso o nulla si può fare insieme”. “Ancora sento invocare arbitri silenti- ha continuato– trovo una stranezza ipotizzarlo, mi domando arbitro di cosa? Mi parrebbe irrispettoso dell’organizzazione ed anche ipocrita nei confronti della collegialità della trasparenza; la battaglia politica, questo mi ha insegnato la Cgil, si fa a viso aperto, con rispetto, assumendosi le responsabilità”
Ciro Crescentini