
L’affaire censura al Concertone, la terza rete smentisce le pressioni denunciate dal cantante, sul monologo anti omofobia . L’ad Salini: “Non accettiamo strumentalizzazioni”. Il direttore Di Mare convocato dalla commissione Vigilanza
All’indomani dello scoppio, la Rai torna sul caso Fedez al Concertone. “La direzione di Rai 3 – recita una nota della terza rete – conferma di non aver mai chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al concerto del primo maggio – richiesta invece avanzata dalla società che organizza il concerto – e di non aver mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista”‘. La nota prosegue: “In riferimento al video pubblicato sul suo profilo Twitter da Fedez notiamo che l’intervento relativo al vicedirettrice di Rai 3 Ilaria Capitani (l’unica persona dell’azienda Rai tra quelle che intervengono nella conversazione pubblicata da Fedez) non corrisponde integralmente a quanto riportato, essendo stati operati dei tagli’. Secondo la Tv di Stato “Le parole realmente dette sono: ‘Mi scusi Fedez, sono Ilaria Capitani, vicedirettrice di Rai 3, la Rai non ha proprio alcuna censura da fare. Nel senso che… La Rai fa un acquisto di diritti e ripresa, quindi la Rai non è responsabile né della sua presenza, ci mancherebbe altro, né di quello che lei dirà.” […] “Ci tengo a sottolinearle che la Rai non ha assolutamente una censura, ok? Non è questo […] Dopodiché io ritengo inopportuno il contesto, ma questa è una cosa sua’”. Intanto, si apprende che il direttore di Rai3, Franco Di Mare, sarà convocato in commissione di Vigilanza Rai per fornire spiegazioni sull’accaduto. A volerne l’audizione – secondo l’Agi – sarebbe lo stesso presidente della commissione, Alberto Barachini. Sulla vicenda, interviene anche l’ad di viale Mazzini, Fabrizio Salini. “‘In merito all’intervento di Fedez al Concerto del Primo Maggio – afferma una nota-, Rai3 ha spiegato di non aver mai censurato Fedez né altri artisti né di aver chiesto testi per una censura di qualsiasi tipo. Questo deve essere chiaro, senza equivoci e non accettiamo strumentalizzazioni che possano ledere la dignità aziendale e dei suoi dipendenti. In questi tre anni ho sempre cercato in tutti i modi di garantire che in Rai fosse assicurata pluralità di voci e di opinioni perché ritengo sia il principale obiettivo della mission di Servizio pubblico”. Per Salini, questo “lo testimonia la nostra programmazione tutti i giorni su tutti i canali televisivi, in radio e su RaiPlay”. ”Di certo in Rai non esiste e non deve esistere nessun “sistema” e – aggiunge l’amministratore delegato – se qualcuno, parlando in modo non appropriato per conto e a nome della Rai, ha usato questa parola mi scuso. Su questo assicuro che sarà fatta luce con gli organizzatori del Concerto, che la Rai acquista e manda in onda fin dalla sua prima edizione, per capire come sia stato possibile soltanto ipotizzare un’aberrazione del genere e se esistano delle responsabilità aziendali”.