Camorra, bufera per i domiciliari a Zagaria. Il governo: “Stretta su norme”

Il fratello del capoclan casalese via dal 41 bis per problemi di salute. Bonafede: “Interverremo col prossimo decreto legge”

Una bufera per l’invio ai domiciliari del boss casalese Pasquale Zagaria, fratello del capoclan Michele Zagaria. L’ergastolano era recluso al 41 bis, ma il Tribunale di Sorveglianza di Sassari ha concesso il trasferimento presso l’abitazione di familiari, in provincia di Brescia. La decisione del giudici sassaresi è connessa con l’emergenza coronavirus, anche se non direttamente. Zagaria è da malato di tumore, ma l’ospedale di Sassari presso il quale veniva appoggiato per seguire le terapie non è più in grado di ospitarlo: la struttura è stata infatti riservata ai pazienti affetti da Covid-19 e c’è rischio di contagio. La decisione quindi è anche a causa dell’indisponibilità delle strutture sanitarie dell’isola di poter garantire al detenuto la prosecuzione dell’iter diagnostico e terapeutico. A seguito del provvedimento, il guardasigilli Alfonso Bonafede ha inviato gli ispettori del ministero. Il ministro annuncia che “d’accordo con il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra”, è pronto a “intervenire”, con proposte che verranno inserite nel prossimo decreto legge”. Tra le novità c’è il coinvolgimento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo nelle decisioni relative ad istanze di scarcerazione di condannati per reati di mafia. Le polemiche sul caso, però, non si placano. “La lotta alle mafie – dice Bonafede in un video – è una cosa seria. Parlarne in maniera superficiale, gettare un tema così importante nella caciara quotidiana, mentire ai cittadini dicendo che c’è una legge (o addirittura una circolare) di questo governo che impone ai giudici di scarcerare i mafiosi, è gravissimo. Le decisioni sulle scarcerazioni per motivi di salute vengono adottate in piena autonomia e indipendenza dalla magistratura. Lo sanno tutti… o forse no, a giudicare da qualche video in rete. Ad ogni modo, ho avviato tutti gli accertamenti interni ed esterni, anche presso l’ispettorato, sulle varie scarcerazioni. Ma questo non basta. D’accordo col Presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, siamo pronti a intervenire a livello normativo. Alcune delle proposte verranno inserite nel prossimo decreto legge”.

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