Cala il sipario sul teatro Montecitorio:  Mattarella rieletto presidente

Le pagine social di Di Maio, Grillo, Conte, Salvini, Letta, Speranza inondate di critiche

Cala il sipario sulla sceneggiata del Teatro Montecitorio. Sergio Mattarella è stato rieletto Presidente della Repubblica, ricevendo 759 voti su 1.009 con quorum fissato a 505. Prima del decisivo ottavo scrutinio a Montecitorio, i partiti dell’attuale ammucchiata che sostiene il governo di Mario Draghi,  avevano  raggiunto l’intesa sul secondo mandato e l’attuale Capo dello Stato aveva dato la sua disponibilità. Il giuramento è previsto per il 3 febbraio alle 15:30. L’Aula ha salutato la rielezione con un applauso di oltre quattro minuti. Mattarella è il secondo Capo dello Stato più votato della storia italiana dopo Sandro Pertini (832 voti su 995). Le sue prime parole dopo l’elezione: “Le emergenze richiamano al senso responsabilità“.

I risultati della votazione decisiva – Nell’ottava e decisiva votazione che ha portato alla rielezione di Sergio Mattarella, il Capo dello Stato ha ottenuto 759 voti, seguito da Carlo Nordio con 90 e Nino Di Matteo con 37. Al quarto posto Silvio Berlusconi (9 preferenze), al quinto Elisabetta Belloni (6), al sesto a pari merito Pier Ferdinando Casini e Mario Draghi (5), al settimo Maria Elisabetta Alberti Casellati (4). Le schede bianche sono state 25, mentre quelle nulle 13.

La rielezione di Mattarella ha scatenato l’onda dei cittadini che non ci stanno un’onda e non riescono a capire come, in una settimana, “la politica non sia riuscita a tirare fuori un nome, un candidato”. Incomprensibile, per molti, il rifugiarsi in un nome pur di altissimo profilo come il presidente Mattarella, che pure “aveva sottolineato che non sarebbe stato disponibile per un nuovo mandato“, dice la gente su Twitter.

Intorno alle 15.30 i capogruppo dei partiti salgono al Colle per chiedere a Mattarella di tornare per altri sette anni. L’attuale presidente della Repubblica dice sì e si mette a disposizione. E’ da quel momento che si scatenano i messaggi. Su Twitter e Facebook l’hashtag #vergognatevi diventa secondo in Italia. Sono molti i delusi. Non tanto per il nome scelto, che appunto viene comunque considerato di rilievo, quanto per come si è arrivati a quel nome. “Per esclusione, per l’incapacità delle forze politiche“, si legge sul popolare social network.

Le pagine social di Luigi di Maio, Matteo Salvini, Beppe Grillo, Giuseppe Conte, Matteo Renzi, Enrico Letta e Roberto Speranza sono state inondate da critiche ferocissime, commenti durissimi. I pentastellati sono stati accusati di avere fatto di tutto per tutelare la scadenza naturale della legislatura per tutelare poltrone, stipendi e pensioni.

Ci.Cre

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