Pubblichiamo integralmente una nota del Prof Giuseppe Luongo
Il Bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano sul Bradisismo rileva un sollevamento nei primi 21 giorni del mese di aprile di circa 3 cm, equivalente ad una velocità mensile di 4 cm. Questa velocità non si è mai osservata nel corso di questa lunga crisi. E’ indubbio che nel sistema vulcanico qualcosa si è modificato: la velocità del sollevamento è aumentata almeno di tre volte.
Si può ipotizzare un incremento della spinta della sorgente della deformazione. Si rende necessario porre la massima attenzione alle deformazioni e tenere sotto controllo il centro di spinta. Se i dati confermassero la stazionarietà della profondità della spinta vuol dire che in profondità si sarebbe verificato un aumento di pressione. Non pronuncio alcuna ipotesi sulla causa. Ripeto quanto già detto in un altro intervento il sollevamento è dovuto sia al comportamento viscoso che elastico delle rocce di copertura. Il primo produce deformazioni senza fratture e quindi senza terremoti, il secondo produce deformazioni con fratture quando il mezzo raggiunge il limite di rottura.
Le rotture producono deformazioni nel mezzo, poco rilevabili per la loro entità e per di più si confondono con le deformazioni viscose. Solo gli eventi sismici significativi possono produrre in superficie deformazioni osservabili. Sarebbe necessario controllare la successione temporale degli eventi parallelamente alle deformazioni lente attraverso i sensori GNSS per valutare il contributo dei sismi al sollevamento, o meglio alle deformazioni. E’ opportuno ricordare che su basi empiriche risulta che un terremoto di Magnitudo 3.1 produce uno spostamento del piano di faglia di 1cm, mentre una Magnitudo 4.0 produce uno spostamento di 3cm. Si segnala altresì che il 14 aprile si è registrata una successione di 5 eventi in 24 minuti con magnitudo 3.8; 3.4; 2.8; 2.0; 2.3, la cui energia sommata è equivalente a quella di un terremoto di Magnitudo 4.0.”
Giuseppe Luongo