Bolivia, colpo di Stato targato Fmi

Il presidente Evo Morales annuncia le dimissioni e sale su un aereo diretto in Argentina. In giornata il comandante delle Forze armate gli aveva “suggerito” di lasciare, dopo l’annuncio di nuove elezioni

Gli indizi riconducono ad un classico pronunciamento militare. Il presidente della Bolivia Evo Morales ha annunciato le dimissioni dal suo incarico alle 16.51 locali (le 21.51 italiane). L’aereo presidenziale ha lasciato l’aeroporto di El Alto, vicino a La Paz, verso una destinazione non confermata. Fonti giornalistiche ipotizzano che starebbe viaggiando verso l’Argentina. In giornata il comandante delle Forze armate boliviane aveva “suggerito” al presidente di dimettersi, dopo che Morales aveva annunciato nuove elezioni, a causa delle massicce proteste delle ultime settimane. Manifestazioni che hanno contestato i risultati delle presidenziali del 20 ottobre, vinte da Morales.

Il presidente aveva prima invitato l’opposizione a istituire un tavolo di dialogo per la pacificazione del Paese, dopo che la notizia dell’ammutinamento di numerosi poliziotti, in diverse regioni, aveva fatto scattare l’allarme per un “colpo di Stato”.

Morales aveva anche invocato il sostegno di organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite e l’Organizzazione degli Stati americani (Oas), di “Paesi di qualsiasi parte del mondo” come anche di papa Francesco. Ma l’unica ombra, sullo sfondo, è quella del Fondo monetario internazionale.

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