Riceviamo pubblichiamo integralmente

Caro Landini,
non ho mai avuto dubbi sul tuo carattere dispotico e arrogante, così come io, non avendo bisogno di eroi a sinistra, ho sempre saputo che il tuo unico scopo è la carriera personale alla quale hai sacrificato migliaia di quadri sindacali di fabbrica, i metalmeccanici e la storia gloriosa della Fiom di un decennio. È noto a te, e ai salotti ovattati che frequenti, che USB nella vicenda conta ben più della tua Fiom tarantina. È un fatto numerico ma soprattutto politico. Così come ti è noto che al tavolo del presidente Conte c’eravamo io e Francesco Rizzo per USB.

Tuttavia continui imperterrito a parlare di sindacato unico e unito saltellando di televisione in televisione.
Sappiamo entrambi le ragioni per le quali neghi l’evidenza e vanno ben oltre il tuo autoritarismo di fondo e il tuo protagonismo mediatico, cosa che tra le altre cose ha cancellato la Fiom e la sua segretaria generale ormai neppure più citata. Il governo e CGIL CISL UIL hanno ampiamente dato la loro disponibilità a ricontrattare in peggio l’accordo del 6 settembre 2018 piegandosi al ricatto di padron Mittal. Inutile dirti che avrebbe lo stesso impatto della sconfitta del 1980 alla Fiat sul piano generale. Ti consiglio solo di pensarci bene. Nel 2010 Marchionne ha fatto la tua fortuna, non quella degli operai Fca purtroppo. Mittal però non è Marchionne. Quanto al pluralismo politico, sociale, sindacale e umano che tanto disprezzi ti assicuro che avrai modo di farci i conti. È una promessa. Buon lavoro.

Sergio Bellavita

componente esecutivo nazionale Usb, Unione sindacale di base