Aumentano i dissidenti M5s contro governo giallo rosa: “Non moriremo piddini”

Vedremo se andarcene in blocco o aprire nuova strada rinascita valori Movimento

L’ipotesi di costituire un governo con il partito democratico non raccoglie molti consensi tra i militanti, attivisti, consiglieri comunali e regionali del Movimento 5 Stelle. Tante proteste sui social media, nei gruppi pentastellati. Tanti annunciano  dimissioni e scissioni. Significativo il post su Facebook di Davide Barillari, portavoce per il Movimento 5 Stelle nel consiglio regionale del Lazio. “Sono nato 5 stelle e di sicuro non morirò piddino. Non dimentico mafia capitale. Non dimentico Bibbiano. Non dimentico i 1043 arrestati PD negli ultimi 7 anni. Insieme a tanti altri portavoce, a vari livelli, stiamo discutendo se arrivare alle dimissioni in blocco oppure a percorrere una nuova strada per far rinascere i valori del M5s”. Infuria una vera e propria tempesta, con l’ex parlamentare Alessandro Di Battista che apre un acceso dibattito sul web: “Io pretendo: la revoca delle concessioni autostradali ai Benetton, che si porti a compimento la riforma dello sport per togliere potere clientelare dalle mani di Malagò e che si realizzi finalmente una legge durissima sui conflitti di interessi e contro l’accentramento di potere, immenso male del nostro Paese”. Il problema? “Non ho sentito nessuno del Pd pronunciarsi su questo in questi giorni”. Esplode la rivolta dei pentastellati, in tanti giurano: “Mai con il partito di Bibbiano, andiamo a votare“. E qualcuno sembra già assume una posizione netta: “Con coerenza per tutto quello che ho detto non voterò la fiducia ad un governo con il Pd”, evidenzia il senatore Gianluigi Paragone. Non bisogna dimenticare, infine, che incombe come una spada di Damocle il voto sulla piattaforma Rousseau, passo necessario per rispondere ai tremori della base. Mai così confusa dall’inizio della crisi agostana.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest