“Aprite le scuole”: il 7 gennaio protestano studenti, docenti e genitori

La scuola deve rimanere aperta perché non è più accettabile che venga sacrificata sull’altare della vita economica e della salvaguardia delle attività produttive

Studenti, docenti e genitori manifesteranno il prossimo 7 Gennaio davanti ai cancelli delle scuole per contestare gli orientamenti del governo nazionale e di governatori di rinviare ancora una volta la riapertura. “Da mesi ribadiamo la necessità di non posizionare all’ultimo posto la scuola: il 7 gennaio saremo ai cancelli delle scuole a chiedere screeening di rientro affichè non sia strumentalizzata la scuola, mai aperta. Se si fosse voluta fare una valutazione seria si sarebbe fatto uno screening prima della riapertura e un piano di monitoraggio costante dei docenti, degli studenti e del personale Ata” – afferma Costanza Margiotta, portavoce del Comitato Priorità alla scuola.

Tre mesi chiuse da marzo a giugno e altri tre da ottobre a dicembre, nessuna socialità niente presenza, solo video: questa è la scuola italiana dell’ultimo anno – evidenzia il Comitato – Se il problema sono i trasporti pubblici, è possibile che la settima potenza economica nel mondo in un anno non abbia trovato una soluzione? Possibile che in un paese con più di 60 milioni di abitanti il problema siano i 2,5 milioni di ragazzi delle scuole superiori?”

Opportuna e giusta la mobilitazione di studenti, genitori e docenti. La scuola deve rimanere aperta perché non è più accettabile che venga sacrificata sull’altare della vita economica e della salvaguardia delle attività produttive. Abbiamo visto in questi mesi le scuole chiuse e le vie dello shopping gremite, le stesse vie in cui ordinanze securitarie imponevano però il divieto di manifestare. La lotta per la sicurezza andrebbe combattuta sui luoghi di lavoro con le scuole aperte, a partire dalla richiesta di un sistema di tracciamento efficace e di servizi sanitari nelle scuole. Le condizioni di totale sicurezza non esistono in nessun luogo di lavoro.

CiCre

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