
Dopo gli atenei, la protesta studentesca per chiedere il cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza accende i licei
Sono oltre 4 mila gli accademici italiani che hanno aderito all’appello inviato al ministro degli Esteri Tajani, alla ministra dell’Università Bernini e alla Conferenza dei rettori delle università per chiedere un’azione urgente per un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza e il rispetto del diritto umanitario internazionale.
“Ancora una volta, ci sentiamo atterriti e angosciati dal genocidio che sta accadendo a Gaza”, scrivono gli accademici, che condannano le “brutali azioni perpetrate da Hamas il 7 ottobre 2023”, ma anche i “massicci e indiscriminati bombardamenti condotti dall’esercito israeliano contro la popolazione della Striscia di Gaza, che si configura come una punizione collettiva contro la popolazione inerme e imprigionata”.
Sottolineano come “questa situazione ha reso ancora più grave e urgente la crisi sanitaria e umanitaria all’interno della Striscia di Gaza, già al collasso ben prima del 7 ottobre 2023, per via dei 16 anni di quasi totale embargo e assedio illegale imposto dall’esercito israeliano”.
Ma il documento non sarebbe ancora nelle mani della Crui che oggi, riunita a Napoli per l’assemblea mensile, non si è pronunciata sul punto.
“L’università fa l’università, sviluppa la sua attività di formazione, ricerca e di sostegno agli studenti ed esprime vicinanza a chi è vittima delle vicende di questi giorni in Medio Oriente, auspicando la pace. L’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato apprezzato da tutti”, ha detto Francesco Bonini, rettore della Lumsa e facente le funzioni del presidente della Crui in attesa delle elezioni per il rinnovo della carica dopo le dimissioni del rettore di Messina, Cuzzocrea.
Oggi la Crui ha ribadito le indicazioni date nel documento di circa un mese fa, ovvero la condanna di ogni forma di guerra, vicinanza agli studenti provenienti dalle zone di guerra presenti nelle università italiane nonché “viva e trepidante solidarietà” agli studenti, ai colleghi docenti e al personale tecnico e amministrativo, tutti, coinvolti nelle aree di crisi
Dopo gli atenei, la protesta studentesca per chiedere il cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza accende i licei.
A Roma, dopo l’istituto Albertelli, sono stati occupati il Visconti e il Rossi; a Napoli è stato occupato il liceo Vico.
Nelle università invece, la situazione è più fluida: se oggi è terminata l’occupazione di Palazzo Giusso, sede dell’università degli studi di Napoli L’Orientale, dove da domani riprenderanno le attività didattiche e istituzionali, e qualche ora prima era terminata anche l’occupazione promossa dalla sigla Cambiare Rotta a Scienze politiche della Sapienza di Roma, per mercoledì sono previsti un corteo all’interno della Sapienza e un’assemblea pubblica a Tor Vergata, nel giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico.
“Mentre gli atenei si schierano a favore del genocidio perpetrato ai danni dei palestinesi – si legge nel volantino degli organizzatori – gli studenti sempre di più si pongono in contrasto alla propaganda sionista e dagli atenei di Torino fino a Bari, passando per Milano Padova Pisa e Roma, si alza una opposizione organizzata in assemblee e occupazioni tutte in sostegno al popolo palestinese”.