App Immuni, affari e profitti per tracciare gli italiani. Dietro ci sono Berlusconi,  Benetton e i cinesi

Bending Spoons, l’azienda scelta dal governo per gestire l’operazione, ha visto decollare il proprio business, raddoppiando i ricavi da 37,47 a 75 milioni e incassando un utile di 9 milioni,

E’ partita la campagna per scaricare l’app “Immuni”, che dovrebbe secondo le intenzioni del governo, tracciare gli italiani per quanto riguarda i contatti avuti o meno con gli infettati dal covid 19. Addirittura potrebbe essere lanciata una maratona televisiva tipo Telethon per convincere i cittadini a scaricare l’App.  L’iniziativa sta suscitando tantissimi dubbi sia per la questione legata alla privacy che alla questione legata a chi ci sarebbe dietro all’applicazione. Il governo ha scelto la “Bending Spoons”, una società per azioni per gestire l’operazione. Una società per la quale il comitato parlamentare per la sicurezza ha chiesto l’intervento dei servizi segreti per indagare, verificare se non vi siano interessi che possano ledere la sicurezza nazionale. Le preoccupazioni emergono su chi si possa celare dietro Bending Spoons sotto forma di finanziamenti ricevuti. Emergono parecchi nomi di finanziatori. Si va dal fondatore della Diesel Renzo Rosso, Paolo Marzotto, Giuliana Benetton, il principale finanziatore delle campagne elettorali di Matteo Renzi, cioè il finanziere Davide Serra, oltre che i figli di Silvio Berlusconi e a finanziatori internazionali, come il Nuo, capitale specializzato in investimenti di fondi cinesi in Italia.Per mettere insieme l’enorme quantità di dati che l’app dovrà sviluppare, si è scelta come partnership la società di Marketing Jakala, specializzata in big data; e anche qui fioccano nomi importanti: in questa società di media risultano infatti sempre i figli di Berlusconi, e attraverso una holding vi sono partecipazioni di Rosso, Benetton i Dompé oltre che ad una partecipazione di Mediobanca attraverso un veicolo finanziario di nome Epic. Emergono investitori Italiani e cinesi, con correlazioni evidenti fra le due società che si occuperanno dell’applicazione “immuni”; ma non solo cinesi, in quanto la società Bending Spoons, fa parte di un consorzio privato che ha sede in Svizzera nel quale hanno partecipazione varie università tedesche e varie fondazioni svizzere come La Botnar, aderente ad una rete denominata SwissFondation. La Nuo Capitale, una delle maggiori società finanziatrici di Bending Spoons, ha sede a Milano e da alcuni anni è presente sul mercato finanziario lombardo. Di fatto, si occupa di entrare nelle diverse società del mondo finanziario italiane, ponendosi come interfaccia per capitali e investimenti Asiatici. Emergono varie partecipazioni straniere che fanno capo all’alta finanza cinese e svizzero tedesca. E gli affari e i profitti si accumulano. L’azienda Bending Spoons ha visto decollare il proprio business, raddoppiando i ricavi da 37,47 a 75 milioni e incassando un utile di 9 milioni, e sarebbe in procinto di aprire una nuova sede milanese

Come funziona – Una volta scaricata l’app e attivato il bluetooth, l’app comincia a generare dei codici identificativi casuali e temporanei che verranno registrati dagli altri smartphone che utilizzano l’app quando si trovano in prossimità. Questi dati vengono “memorizzati” sullo smartphone solo se la durata del contatto sarà di almeno 15 minuti e a distanza ravvicinata. In teoria in caso di contagio, una volta raccolti da un server e previa autorizzazione del contagiato, i dati permetteranno di risalire a tutti gli identificativi dei cellulari delle persone con cui quell’utente è entrata in contatto e valutare il rischio di contagio.

CiCre

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