Alfano scaricato annuncia l’addio al Pd ma non al governo: “Renzi pressa per farlo cadere? Non smentisco”

Il leader di Ap conferma quanto dichiarato dal deputato Pizzolante sullo scambio proposto dal segretario del Pd:  creare un incidente parlamentare per far cadere Gentiloni, in cambio di una legge elettorale condivisa

Improvvisamente Alternativa Popolare ruba la scena della politica nazionale. “La mia collaborazione con il Pd è conclusa” annuncia il leader Angelino Alfano, una volta realizzato che il Pd lo ha scaricato. E ancora: “La soglia del 5% sarà la scintilla per organizzare una rappresentanza di liberali e popolari che tutti i sondaggi dicono possa superare il 10%”. E tutti si interrogano su quali siano questi sondaggi. Ma la conferenza stampa al termine della direzione del partito è animata dai leaks del deputato Sergio Pizzolante, che prima della riunione aveva rivelato che da febbraio il segretario del Pd avrebbe chiesto ad Alfano di creare un incidente parlamentare per far cadere il governo Gentiloni. In cambio avrebbe offerto una legge elettorale condivisa. E Alfano si vendica: “Io non smentisco Pizzolante, ma siccome considero la nostra collaborazione con il Pd terminata, non voglio occuparmi del passato ma del futuro”. A quel punto, dopo l’annuncio del divorzio dal Pd, qualcuno si aspetta che si apra la crisi di governo. Invece nemmeno a parlarne. “Noi continueremo a sostenere il governo Gentiloni – precisa il ministro degli esteri – e non faremo ostruzionismo sulla legge elettorale. Accettiamo la sfida del 5% e non presenteremo emendamenti per abbassarla”. Anche perché, dopo il patto tra le principali forze del parlamento, quegli emendamenti non avrebbero speranze di essere approvati.

 

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