Alla A01 Fine Art Gallery si apre “La realtà oltre il supporto”, mostra dell’artista napoletano
NAPOLI – Le opere di Flavio Tringale che ritorna con la propria arte e con la propria esperienza e consapevolezza in Italia dopo un importante esperienza londinese, saranno in esposizione dal 27 Febbraio fino al 13 Marzo. A Napoli venerdì 27 febbraio, alle 18,30 in via Chiatamone 19 , la A01 Fine Art Gallery aprirà il suo ciclo di mostre con la personale di Flavio Tringale, “la realtà oltre il supporto”. L’opening della galleria e il vernissage della mostra sarà accompagnato dalla musica unplugged di Sonny Del Giudice. L’esperienza come le origini hanno un fondamentale peso nella concretizzazione artistica di questi lavori, Antonio Tringale padre dell’artista e restauratore ha firmato il primo restauro del Teatro Bellini di Napoli negli anni 80 di questo giovane talento e da lì l’artista Flavio Tringale si è poi evoluto e formato all’estero. Da una forte crescita artistica, ma anche da un intenso background, deriva la profonda concettualità e rottura degli schemi che caratterizza i suoi nuovi lavori. La visione delle opere si basa su una visione molto intimista ramificandosi poi su precise riflessioni che abbracciano anche tematiche più universali. Alcune fasi caratterizzano i lavori di questo giovane talento e i suoi inconfondibili quadri.Flavio Tringale illustra la sua visione e il suo concetto d’arte:
Si parte dalla Figura: “Ritrarre gente è il modo migliore che ho per avvicinarmi alla contemporaneità il miglior modo per capire dove in realtà siamo e dove stiamo andando”
La scomposizione/rottura: “Convinto che l’essere umano non sia in grado di avere una visione globale di ciò che ci circonda, sia nel macro che nel micro, propongo loro l’opera nel modo stesso in cui assorbono la vita: frammentata, separata. Vari pezzi di una o più immagini in modo tale da far legare naturalmente chi guarda ad un particolare, che sceglie il suo stesso istinto o sensibilità, in modo che più attenzione si dedica all’opera, più si ha una visione globale di essa”
Così l’artista racconta i suoi lavori. “L’istinto di distruggere per poi ricomporre nasce anche da una mia visione e considerazione della vita di un uomo e cioè dal naturale istinto distruttivo riconoscibile già nella prima fase di vita di un essere umano”.