Napoli, piazza Garibaldi: la piazza della speculazione e resistenza. Il fotoracconto di Luca Musella

Appuntamento il prossimo Venerdì al Civico 7 Liberato (in piazza Museo)

Venerdì 24 gennaio, al Civico 7 Liberato (in piazza Museo 7, Napoli), ci sarà l’inaugurazione di una mostra fotografica su Piazza Garibaldi, tra degrado, trasformazioni sociali e “rigenerazione urbana”. Il fotoracconto, intitolato “La bella piazza”, è stato realizzato con foto e testi di Luca Musella, fotoreporter napoletano. Un racconto di vite ai margini, storie che non si possono ignorare. Una mostra fotografica che esplora il lato meno raccontato di una delle principali piazze del capoluogo campano.

Attraverso immagini potenti e non neutre, questa esposizione dà voce a chi vive nella povertà e nell’emarginazione. Ogni scatto è un atto di denuncia, ma anche un invito alla riflessione, mostrando non solo il dolore, ma anche la resistenza di chi lotta ogni giorno nell’indifferenza, riflettere su questo modello economico e sociale di società che alimenta ingiustizie e disuguaglianze.

Piazza Garibaldi è spesso un non-luogo, un luogo di transito, un tratto di passaggio tra chi parte e chi arriva. Ma spesso diventa il luogo di un transito senza fine per chi non trova posto né nella partenza, né in un posto di arrivo – spiegano in una nota i promotori dell’iniziativa – Oggi Piazza Garibaldi è luogo di una speculazione prima di tutto mediatica: l’istituzione delle zone rosse e la vergognosa “bonifica” che ne è conseguita mostrano la volontà di questa amministrazione di trasformare alcune zone della città in vetrina, mentre le situazioni di povertà e di disagio vengono scaricate ai margini”. “L’ultimo giro di giostra degli ultimi” quel disperato lasciarsi andare un poco alla volta per diluire il dolore della morte, fino a farla diventare sorella agognata, che vede l’ennesimo oltraggio alla vita: quello di diventare un puro valore aggiunto per i famelici eserciti della bontà o per mezze tacche di politici e i loro slogan elettorali che, come scorregge, si incentrano su un decoro&sicurezza, senza spiegare cosa è. Aria. Aria puzzolente“. “Aggredire gli ultimi, aggredirli giusto il tempo di un’intervistina, è operazione che dovrebbe scatenare una resistenza. Uno sdegno. Ma nella società degli Ego deformi vale una sola regola: quel sotto a chi tocca, basta che non tocca a me, che ci renderà tutti topi algidi. Così Piazza Garibaldi diventa teatro di guerra, ma anche di prostituzione intellettuale – conclude la nota – Gli eserciti della bontà terzosettoriati, osannati dalla stampa locale per aver messo quattro tavolini, osservano la scena senza, almeno lo spero, rendersi conto di essere complici di una mistificazione crudele, oltre che sciatta. L’ennesima foglia di fico che, per quanto gradevole e colorata, non serve a nulla, se non a procurare il gettone di presenza al terzosettoriato

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