Inaugurata l’esposizione “Modigliani, Les Femmes”: 50 opere del grande artista livornese su pannelli digitali

NAPOLI – “Modigliani, les femmes”: questo il tema della mostra inaugurata per iniziativa dell’Istituto sorto in onore di uno dei più importanti pittori italiani del Novecento nella suggestiva location dell’Agorà Morelli a Napoli. Inserita in un ampio programma celebrativo che culminerà nel 2020 con il centenario dalla morte del grande artista livornese, l’esposizione propone al pubblico le riproduzioni digitali ad alta definizione di 50 sue opere su pannelli digitali retro illuminati a led, ottenute attraverso un meticoloso procedimento che ha rispettato rigorosamente le dimensioni ed i colori degli originali. Il motivo di fondo che unisce tali quadri è il rapporto di Modigliani con il mondo femminile, piuttosto intenso e controverso, fonte costante di ispirazione.

 

In particolar modo, due sono le Muse che più lo hanno segnato: Beatrice Hastings, della quale è proposto un mezzo busto i cui tratti somatici appaiono indubbiamente influenzati dall’arte africana, recepita come modello per moltissimi pittori e scultori europei agli inizi del XX secolo; Jeanne Hebuterne, la quale, all’indomani della morte per meningite di Modigliani, incinta al nono mese del loro secondo figlio, si suicidò gettandosi dalla finestra di casa dei suoi genitori. A Jeanne, considerata da tutti i critici come la donna più importante del pittore sul piano sentimentale, sembra dedicata buona parte della serie di nudi femminili, raffigurati in svariati ambiti e posizioni. Degni di nota, comunque, altri ritratti certamente più sobri ma allo stesso tempo esemplificativi della gran vena dell’artista: vestite con lunghi abiti dai colori lugubri oppure con indosso semplicemente una camicia bianca ed una cravatta, tali immagini si richiamerebbero alle altre tre amanti ufficialmente riconosciute dagli studiosi (Anna Gorenko, Simone Thiroux, Lunja Czechowska) oppure ad altri fugaci frequentazioni amorose.

 

Molto interessante, inoltre, la visione su un apposito schermo di un ricco materiale bibliografico riguardante i sentimenti e gli stati d’animo provati da Modigliani, così come alcuni fatti rilevanti della sua vita, ad esempio il soggiorno a Parigi, la permanenza a Napoli caratterizzata dalle visite ai musei della città e a Pompei e ricordata tramite diverse lettere e cartoline, nonché l’incontro con il pittore macchiaiolo Domenico Morelli dalla cui arte rimase profondamente colpito. Di grande utilità, ancora, la possibilità di scaricare e utilizzare un’App (“Modigliani Les femmes”) per visualizzare contenuti aggiuntivi sulla sua biografia e principali opere.

 

Allestita per grandissima parte nella sala conferenze dell’Agorà Morelli, la mostra si estende altresì in un ambiente rientrante nel percorso del Tunnel Borbonico, galleria ricavata tra il 1853 e il 1855 nel Monte Echia per volontà di Ferdinando II di Borbone come segreta via di fuga per il sovrano e la sua corte dal Palazzo Reale verso il mare. Suggestiva la scelta degli allestitori di collocare alcuni pannelli digitali proprio nella zona dove si sarebbe rifugiato durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale l’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Angelo Zito

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