Promossa dal Museo Civico e archeologico
“Per riabitare i paesi ci vuole una nuova religione, la religione dei luoghi” scrive Franco Arminio e i dipinti di Luigi Fuschetto sono a modo loro un piccolo atto di fede. I colori, l’azzurro e il bianco del cielo, il verde dei prati e il giallo cangiante del grano, le forme e la scelta dei soggetti sono un continuo rendere omaggio ai luoghi dell’entroterra. Come preghiere laiche, a ogni pennellata i dipinti evocano la bellezza discreta e fiera dell’Italia interna e trasfigurano i paesaggi del Fortore in altrettante metafore di una marginalità assolutamente immeritata. “Un posto quanto più è piccolo più è grande e – continua Arminio – quanto più è ai margini tanto è più centrale”.
Promossa dal Museo Civico e archeologico di Bisaccia, si terrà dal 31 luglio al 3 agosto presso il Castello Ducale di Bisaccia la personale di Luigi Fuschetto, “Tra le spighe”. Dieci dipinti, accompagnati dalle poesie di Giovanni Pascoli, Elpidio Jenco e Giuseppe Consolaro.
Responsabile di una società specializzata nella produzione di energie sostenibili, Luigi Fuschetto si è appassionato alla pittura quasi per caso. “Faccio pittura per amore del Presepe“, afferma Fuschetto nel testo che accompagna il libretto. “Tutto nasce dall’ordinare pecore, pastori, asinelli, locande, capanne e dirupi. A quell’ordine vuoi dare più spazio e allora dipingi nuvole; cieli illuminati, bui, dolci, amari. Ti accorgi che il Presepe prende vita, e che la pittura ha il sopravvento su di te. La tela diventa un quaderno e, per chi è a corto di parole, dipingere diventa un modo semplice per esprimere pensieri più complessi. In questa raccolta ho preso in prestito i poemetti di Giovanni Pascoli (e non solo) per dar voce ai colori“.
Dopo l’appuntamento di Bisaccia, “Tra le spighe” sarà in mostra a San Marco dei Cavoti dall’8 al 10 agosto, in concomitanza con la tradizionale Festa dei Carri e a Venticano dal 18 al 23 agosto nell’ambito del Festival del Cinema delle Aree interne.