In occasione del Salerno Day: lo spettacolo che racconta un storia accaduta a Buccino nel ‘43
Il pallone di pezza è un evento drammatico, ma anche una storia di coraggio e di speranza. In questo modo, Claudio Lardo racconta lo spettacolo che ha scritto e interpretato, riprendendo un fatto realmente accaduto a Buccino, in provincia di Salerno, durante la Seconda guerra mondiale.
Dieci anni fa, Lardo aveva portato in scena per la prima volta questo racconto. La narrazione è basata sulla testimonianza di suo padre, uno dei pochi sopravvissuti al tragico episodio. Ora, a 80 anni di distanza dai fatti, lo ripropone con una nuova messa in scena. Lo spettacolo è diretto da Vito Cesaro, con le scene di Luciano Cappiello e la direzione scenica di Angelo Ruocco.
Il pallone di pezza è il simbolo dell’innocenza e della gioia di vivere dei ragazzini. Gli stessi che, il 16 settembre 1943, furono mitragliati da un aereo nemico mentre giocavano a calcio sulle colline di Buccino. Un pallone fatto con stracci e spago, che Lardo porta in scena come unico oggetto scenico, rendendolo protagonista della narrazione.
Con uno stile semplice e coinvolgente, Lardo alterna momenti di umorismo e di commozione. In tal modo al pubblico si fa rivivere le emozioni e le paure di quei bambini. Inoltre, mostra anche la loro forza e la loro voglia di resistere. Il pallone di pezza è uno spettacolo prodotto da Assoteatro. La rappresentazione vuole rendere omaggio a una pagina di storia dimenticata, ma che appartiene a tutti noi.
L’episodio del 16 settembre 1943 a Buccino
Un giorno tragico ha segnato la vita di un piccolo paese tra le montagne il 16 settembre del 1943. Infatti, mentre gli uomini combattevano al fronte, anziani donne e bambini restavano a casa, lontani dalle zone di guerra. I bambini si ritrovavano ogni giorno nella piazza per giocare a pallone con una palla di pezza e delle scarpe consumate. Sognando i loro padri sugli spalti, si sfidavano in partite appassionanti sul terreno sconnesso. Un aereo ha interrotto il loro gioco. Non si sapeva se fosse amico o nemico, ma i bambini lo salutavano come sempre. Tuttavia, poi è arrivata la bomba. Ha distrutto la piazza, le case, le vite. Così, nessuno ha vinto quella partita. Nessuno l’ha finita. Tutti hanno perso.
Un pallone di pezza ha fatto la storia a Buccino, un piccolo paese della provincia di Salerno. Era il 1943 e la guerra imperversava. Un gruppo di bambini, per sfuggire alla paura e alla fame, si ritrovava in piazza a giocare a calcio con un pallone fatto di stracci. Un giorno, tuttavia, una bomba li colpì in pieno, uccidendoli tutti. Fu una strage dimenticata, sepolta dal silenzio e dalla vergogna.
La genesi dello spettacolo
Successivamente, nel 2004, il giornalista buccinese Enzo Landolfi ha raccontato questa tragica vicenda nel suo libro Vite in gioco. La pubblicazione è una raccolta di 53 storie di sport e di vita. Da quel libro è nato poi uno spettacolo teatrale. Scritto da Claudio Lardo con lo stesso Landolfi e la collaborazione di Giampiero Moncada e José Elia. Il pallone di pezza è il titolo dell’opera. La rappresentazione ha debuttato infine a Buccino nel 2013, a 70 anni dalla strage, nella chiesa di Sant’Antonio del convento agostiniano.
Lo spettacolo ripercorre l’evento e le testimonianze dei sopravvissuti, ricostruendo il contesto storico e umano di quei giorni. L’obiettivo è rendere omaggio a quei bambini e a quel pallone di pezza, simbolo di un’innocenza perduta e di una speranza mai spenta. Lo spettacolo è stato premiato inoltre con la Medaglia d’oro del Senato della Repubblica. La manifestazione ha ricevuto anche il Patrocinio morale del Comune di Buccino.
L’appuntamento al Teatro dei Barbuti
Per l’ottantesimo anniversario della strage, Il pallone di pezza torna in scena dunque a Salerno. L’appuntamento è al Teatro dei Barbuti l’8 settembre 2023, alle 21.15. L’evento fa parte del Salerno Day. La manifestazione organizzata dal giornalista salernitano Eduardo Scotti per ricordare lo sbarco anglo-americano a Salerno del 1943, noto come operazione Avalanche. Un’occasione per riflettere infine sulla storia e sul valore dello sport come espressione di vita.