Industria dello spettacolo in Campania tra luci e ombre

Incontro all’Agis. Grispello: “Evitare sprechi del passato”

NAPOLI – “Un sistema di controllo severo e rigoroso che eviti sperperi di risorse pubbliche. Tutela delle attività a carattere continuativo capaci di garantire nel tempo tale offerta, e i connessi investimenti e livelli occupazionali. Meno spazio agli eventi soprattutto quelli effimeri e grande attenzione invece alle innovazioni e ai giovani che rappresentano l’indispensabile capitale umano senza cui non esiste futuro. Assoluta indipendenza dalla politica cui spetta senza dubbio fissare gli obiettivi e le regole ma che non può e non deve gestire direttamente o indirettamente le attività culturali”. Questi sono secondo Luigi Grispello, Presidente Unione Regionale Agis Campania, gli elementi fondamentali per il piano di risanamento dell’industria e delle arti dello spettacolo in Campania, alla vigilia di una nuova  stagione  legislativa. Lo ha detto nel corso dell’incontro con la stampa, che si è svolto nella sede dell’Agis in Piazza del Gesù, sul tema ” Bilanci e Riflessioni su Industria e Arti dello Spettacolo in Campania”. E’ intervenuto il professore Sebastiano Maffettone, consigliere regionale per la cultura. Erano presenti Gianni Pinto per Artec, Gianpiero Mirra per Anec, Mario Crasto De Stefano per Sistema Med e Ciro Guida per Anesv, oltre agli operatori ed ai rappresentanti delle imprese operanti sul territorio che hanno gremito la sala. “Il bilancio degli ultimi anni –ha informato Grispello – propone luci ed ombre. Tra le luci certamente l’emanazione della Legge Regionale 6/2007 che regola finalmente  con criteri certi, definiti e trasparenti, il sostegno al settore, venendo così  incontro alle ripetute e pressanti  richieste dell’Agis che auspicava fortemente  il superamento della  vecchia prassi degli interventi a pioggia distribuiti  di fatto   senza  regole  e controlli. Un altro aspetto positivo va individuato nella straordinaria capacità creativa e di iniziativa  degli operatori e degli artisti che ha fatto sì che la Campania e Napoli consolidassero il loro primato sia  nel cinema  che   nelle altre arti dello spettacolo dal vivo”. Per quanto riguarda le ombre, il presidente ha ricordato la crisi economica generale che nel sud e nella nostra Regione ha avuto connotazioni più marcate e ha comportato una diminuzione  significativa degli incassi, nonostante le politiche di prezzo incentivanti praticate. “A questo- ha aggiunto- vanno sottolineate le difficoltà di bilancio dei Comuni della nostra regione che hanno dovuto drasticamente tagliare le  risorse destinate  alle attività culturali. Un quadro negativo aggravato dal triplicarsi del peso della tassazione locale (IMU, Tarsu e così via) che ha messo a dura prova i bilanci degli operatori che hanno comunque continuato a fare tutti gli sforzi per  mantenere in piedi  le proprie attività spesso indebitandosi in attesa di tempi migliori”.

 

Il presidente ha, quindi, segnalato la forte diminuzione , pari a circa il 40%, delle risorse stanziate per la legge 6/2007 e il forte ritardo nell’erogazione dei relativi contributi. “Sono da erogare ancora ad oggi  parte dei contributi del 2013 (3 milioni di euro circa), tutti quelli del 2014 (8 milioni di euro) e naturalmente quelli  del 2015 (12 milioni). Tutto ciò nonostante che ai beneficiari si è chiesto di mantenere fermo il volume di attività cui è subordinato il riconoscimento dei contributi”. Sull’anno in corso già a novembre si era aperto uno spiraglio per cui  dovrebbe essere pagato  fino al 50% della somma stanziata agli aventi diritto che ne facciano richiesta compiutamente documentata. Circostanza, questa, confermata in Regione mercoledì scorso. L’intervento di Sebastiano Maffettone ha dato una sola certezza e cioè che martedi scorso la Giunta ha approvato  la legge con la quale è stata creata in seno all’Ente una Agenzia per il Turismo ed il Patrimonio Culturale. Il consigliere regionale ha, poi, annunciato, che, fermo restante la validità della Legge 6/2007, è stato avviato l’iter legislativo per lo studio e la compilazione di “una nuova legge quadro” che “sarà costruita su uno sfondo fortemente pluralistico, che prenda i vari settori della cultura e dello spettacolo e li unisca e tuteli in un unico dispositivo di legge”. Dalla relazione del presidente Grispello, in conclusione, è emerso che la situazione complessiva del settore si presenta attualmente  molto problematica con l’intero comparto alle prese  oltre che con le difficoltà economiche e finanziarie accennate (che se non risolte potranno comportare un forte ridimensionamento dell’offerta  culturale  sia in termini quantitativi che qualitativi  e la perdita di preziosi  e qualificati posti di lavoro e la chiusura di luoghi di spettacoli) anche con  le recenti norme ministeriali  relative alle erogazione dei contributi che hanno creato, come è noto, molti dissensi e situazioni di disagio che aspettano di essere composti in un tavolo tra Agis e Mibact”.

Mimmo Sica

(Foto Marco Sommella)

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