Sanità, la Lega salva De Luca. Il M5S furente: “Faranno un accordo elettorale”

Non si sblocca l’impasse sul nuovo commissario. Il viceministro leghista Garavaglia: “Conti a posto da 4 anni, basta commissariamento”. Il ministro Grillo: “Il 29 marzo il Mef mi chiedeva di procedere alla sostituzione, è sconcertante”. La consigliera Ciarambino: “Squallida gag leghista, alle regionali è possibile un’intesa tra Salvini e i deluchiani”

Commissario alla sanità, resa dei conti Lega-M5S su De Luca. Sull’asse Roma-Santa Lucia, un’altra giornata ad alta tensione, aperta dal viceministro leghista al Mef Massimo Garavaglia. Proprio su di lui, negli ultimi giorni, si addensavano i malumori dei grillini. Garavaglia ha un ruolo chiave: deve notificare a De Luca l’incompatibilità tra le cariche di governatore e commissario, stabilita dalla norma varata apposta a dicembre. Una legge che ripristina il divieto di doppio incarico, voluta fortemente dal M5S. Ma dal viceministro, sinora, non parte alcun avviso di sfratto al governatore, per quanto la legge imponga di procedere entro 90 giorni (calcolati dal 18 dicembre). L’atto è propedeutico alla successiva nomina del nuovo commissario, in consiglio dei ministri. E Garavaglia spiega perché, in un’intervista al Corriere del mezzogiorno. “Da quattro anni in Campania – dichiara – si registra l’equilibrio finanziario. E il tavolo di verifica sul piano di rientro dell’11 aprile (domani, ndr) lo certificherà. Dunque, tecnicamente il Mef non ha motivo di commissariare”. Un assist in piena regola a De Luca. La Regione chiede formalmente, dall’estate scorsa, la fine del commissariamento decennale. E da febbraio, sui ministeri pende una diffida regionale. Palazzo Santa Lucia non rivendica solo i conti a posto, ma anche il traguardo Lea. “Abbiamo raggiunto la quota di 163 nella griglia dei Lea (la soglia minima è 160, ndr).- sostiene il governatore – Non c’è più motivo per mantenere il commissariamento”. Al momento, però, non esiste una certificazione ufficiale sui livelli essenziali di assistenza. L’ultimo monitoraggio del ministero, relativo alla griglia 2017, alla Campania assegna 153 punti. Inoltre, secondo una simulazione del dicastero, il nuovo sistema di valutazione Lea – in vigore dal 2020 – complicherebbe la risalita ancora di più. Ed anche su questi dati si poggia l’offensiva dei 5 stelle.

 

IL MS5 CONTRO LA LEGA. Il soccorso leghista a De Luca manda sulle barricate i pentastellati. A guidare la rivolta è il ministro della salute Giulia Grillo. “Oltre che essere sconcertante – spiega ai cronisti-, appare irrazionale il fatto che il 29 marzo proprio il ministero dell’Economia e delle finanze mi mandava una lettera nella quale mi chiedeva il concerto per la nomina del commissario e del subcommissario per la Campania e per il Lazio. Quindi francamente non si comprende questa presa di posizione di qualche giorno fa da parte del viceministro dell’economia”. Una nota del M5S bolla come “sconvolgente” l’intervista a Garavaglia, e chiama in causa Salvini: “Di tutto questo che dice?”. “La sanità in Campania – ricorda il movimento – versa in condizioni allucinanti, sia per quanto concerne le carenze dei servizi ospedalieri che per le lacune gravi nella rete delle emergenze. I cittadini non dispongono di strutture adeguate e l’unica cosa che sa dire Garavaglia è che i conti sono in ordine? È inaccettabile”.

 

LE ACCUSE DI INCIUCIO ELETTORALE. I grillini non si limitano a vedere nel Carroccio la “quinta colonna” deluchiana a Palazzo Chigi. Il voltafaccia arma i sospetti di intese elettorali. Un asse nemmeno nascosto: De Luca, tempo fa, si proclamava “maestro” di Salvini.  E la consigliera regionale Valeria Ciarambino punta il dito contro il luogotenente Gianluca Cantalamessa. “Il coordinatore regionale della Lega Cantalamessa – afferma – invoca un nuovo commissario per la sanità in Campania, ma viene smentito nelle stesse ore dal viceministro Garavaglia. Una squallida gag recitata sulla pelle e la salute dei campani, il cui fine potrebbe essere quello di coprire un’amara verità che questa vicenda ha portato allo scoperto. Ovvero, un possibile accordo in Campania tra il partito di Salvini e il governatore De Luca in vista delle regionali 2020”. Alle accuse, Cantalamessa risponde seccato. “Ci deludono le irresponsabili illazioni di alcuni esponenti dei cinque stelle – dice il deputato leghista – su presunti accordi tra la Lega ed il Pd. C’è solo la necessità di aspettare a domani, giorno nel quale verranno presentati i piani di rientro. Attendiamo i dati per valutare tutte le ipotesi, incluso quella eventuale di proporre commissariamenti delle singole strutture mal funzionanti, non toccando le eccellenze. A noi non interessano le poltrone ma solo la salute dei cittadini campani”. Ma per la sanità campana, siamo alla madre di tutte le battaglie.

Gianmaria Roberti

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