“Paranza dei bimbi”, blitz anticamorra a Forcella: 20 arresti

Operazione della polizia contro il cartello Sibillo-Giuliano-Brunetti-Amirante. Ricostruita la rete dello spaccio di droga

Destinatarie dei provvedimenti persone ritenute contigue al cartello di clan Sibillo-Giuliano-Brunetti-Amirante. E’ scattata all’alba l’operazione della polizia per eseguire 20 ordinanze di custodia cautelare nel centro storico di Napoli. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzione illegale di armi da guerra. Contestata l’aggravante del metodo mafioso. L’operazione, eseguita dalla Squadra Mobile di Napoli, coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e dalla Direzione Centrale per i Sevizi Antidroga, in collaborazione con i Commissariati cittadini San Carlo Arena, Decumani e San Paolo, va a colpire la “paranza dei bimbi”, attiva nell’area di Forcella-Duchesca e Maddalena. Dopo l’arresto dei capi dell’organizzazione camorristica in questione, dell’ala militare e dei latitanti, ricostruita e smantellata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, titolare delle indagini, e dalla Squadra Mobile la rete dedita allo spaccio al dettaglio di ingenti quantitativi di stupefacente con l’individuazione dei fornitori, degli addetti alla “piazza di spaccio”, e degli spacciatori. Interrotta la principale fonte di sostentamento economico del clan (lo spaccio al dettaglio di stupefacente tipo cocaina e marijuana) ed il canale di fornitura di armi da guerra utili a sostenere il conflitto con i clan avversari. Accertato il ruolo di primo piano nelle attività illecite monitorate delle donne del clan.

 

 

NELLA RETE DELLA POLIZIA C’E’ L’ALA FINANZIARIA DEL CLAN – Nel mirino finisce l’ala finanziaria del clan. Ne avrebbero fatto parte tre donne, che gestivano i pusher. Delle misure cautelari, 15 riguardano custodia in carcere e 5 ai domiciliari, oltre a un divieto di dimora. Secondo quanto scrive il gip Dario Gallo, il gruppo della “paranza dei bimbi” ha dimostrato “una notevolissima capacità criminale, avendo assunto il monopolio nel rifornimento delle piazze di spaccio a Forcella”. E le donne, come emerge dalle intercettazioni, avevano un ruolo di primo piano. Le piazze di spaccio erano in via Atri, piazza San Gaetano, via San Gregorio Armeno e via Duomo. A capo della “paranza” c’erano i fratelli Emanuele e Pasquale Sibillo, il primo ucciso in un agguato il 2 luglio del 2015, l’altro arrestato a Terni nel novembre dello stesso anno. In carcere ora è finito anche il padre dei fratelli Sibillo, Vincenzo, che secondo gli inquirenti ricopriva un ruolo di spicco. In cella, tra gli altri, anche Daniele Napoletano, fratello del baby killer dei Sibillo, Antonio; Salvatore Luongo, titolare dell’autolavaggio del quartiere Pianura dove il 7 ottobre del 2014 un ragazzo venne violentato con un compressore: è accusato di essere uno dei fornitori di droga al clan. Carcere anche per l’intera famiglia di Ilario Riccio, composta da moglie e due figli, che gestiva una piazza di spaccio, sempre per conto dei Sibillo. Ilario Riccio è fratello di Alessandro Riccio, detenuto perché accusato di avere ucciso un pregiudicato, Massimiliano Di Franco, che si era rifiutato di spacciare per conto della “Paranza dei bimbi”. Individuato e arrestato anche colui che avrebbe fornito le armi  ai Sibillo: si tratta di Massimo Gallo, preso nel Parco Verde di Caivano. In manette sono finiti anche altri affiliati di rango: Alessandro Riccio, Salvatore Cedola e Antonio Esposito, detto ‘o mostro.

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