Riciclaggio: arrestati Corallo e Laboccetta, indagati suocero e cognato di Fini

Per la procura di Roma il re delle slot e l’ex parlamentare riciclavano in tutto il mondo i proventi del mancato pagamento delle imposte sul gioco on-line e sulle video-lottery

Secondo gli inquirenti della Procura di Roma l’associazione per delinquere transnazionale riciclava in tutto il mondo i proventi del mancato pagamento delle imposte sul gioco on-line e sulle video-lottery. In manette sono finiti l’imprenditore e re delle slot machine Francesco Corallo ed Amedeo Laboccetta, ex parlamentare del Pdl che nel novembre del 2011 si oppose al sequestro di un computer di Corallo, sostenendo che contenesse materiali relativi alla sua attività di deputato. Sono stati perquisiti e risultano indagati Sergio e Giancarlo Tulliani, suocero e cognato dell’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini. In tutto gli indagati sono 10. Il riciclaggio riguarderebbe un giro d’affari di oltre 80 milioni di euro. Giancarlo Tulliani avrebbe messo a disposizione di Rudolf Baetsen, braccio destro di Corallo due società offshore per poter far transitare i soldi destinati alle Antille. Baetsen avrebbe finanziato l’acquisto dell’appartamento di Monaco, in boulevard Princesse Charlotte 14, già di proprietà di Alleanza Nazionale, rilevato da Giancarlo Tulliani e poi passato da una sua società a un’altra.

L’indagine sul riciclaggio e le slot machine è coordinata dal procuratore Giuseppe Pignatone, dall’aggiunto Michele Prestipino e dal pm Barbara Sargenti, sulla base delle indagini dello Scico. L’ordinanza è firmata dal gip Simonetta D’Alessandro. Gli investigatori delle Fiamme gialle hanno passato al setaccio società off-shore e conti correnti in paradisi fiscali, di tutto pur di ricostruire contabilità ed evasione fiscali. Soldi che vanno dalla Gran Bretagna a Shanghai, da Saint Maarten a Curaçao, da Santa Lucia a Saint Maarten

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