Il tecnico: “E’ un momento poco fortunato, ci dispiace uscire ma l’aspetto positivo è potersi ora dedicare settimana per settimana al campionato”

Calma Napoli, calma. Eh, è una parola. Sarri assolve al rito scaccia malaugurio (“non chiedo fortuna, ma solo che la sfortuna ci abbandoni”). Però la diagnosi è chiara. “Abbiamo un po’ più di frenesia rispetto a prima nell’ultimo passaggio”. Cosa succede? La parola sotto esame è frenesia. Qualcosa di insondabile si è insinuato nel gruppo Napoli e lo rende inquieto. Proprio sul più bello. Sarri non drammatizza, per dovere e per carattere. “Basterà un risultato per far tornare l’entusiasmo”. Però intanto brucia la cacciata dall’Europa. “E’ un momento poco fortunato, ci dispiace uscire ma l’aspetto positivo è potersi ora dedicare settimana per settimana al campionato”. L’allenatore cerca di vedere i lati positivi. Ma quel fremito di inquietudine resta, e peserà anche in campionato. “Nelle ultime due partite abbiamo fatto 41 tiri in porta con 15 o 16 occasioni da gol”. Sarri si affida ai numeri per esorcizzare i cattivi pensieri. . “Vogliamo ringraziare i ragazzi perché hanno dato tutto e voglio ringraziare il pubblico perché uscire dall’Europa tra gli applausi dello stadio non è una cosa comune”. Sì, va bene, ma ora? Ora si riparte da quanto costruito sinora. E poco deve contare che da quattro partire, 360 minuti, il Napoli non vince. S riparte da Higuain. “Non si può pretendere che faccia sempre la differenza. Nelle ultime due partite ha fatto dieci conclusioni in porta, ci sta che ci siano dieci giorni in una stagione in cui il ragazzo non trova il gol, prima lo ha fatto con una continuità straordinaria. Deve continuare e lavorare e non preoccuparsi: io sono contentissimo di lui, questi periodi possono capitare anche ai giocatori più forti al mondo e lui è tra questi. Non deve ascoltare niente e nessuno, solo lavorare e riprendere a far gol”. Come tutto il Napoli.

(Foto Ssc Napoli/Fb)