Chirurgia vascolare, al via a Napoli il IV congresso

Oltre 300 esperti si riuniranno domani e dopodomani

Durante il congresso, al quale prenderanno parte luminari italiani ed europei della chirurgia vascolare, tra questi il presidente Sicve prof. Nicola Mangialardi, si parlerà anche di patologia carotidea, patologia aortica, dei pro e contro della domiciliarità nelle varie realtà assistenziali, di insufficienza venosa cronica agli arti inferiori e di appropriatezza terapeutica come arma vincente. Oltre 300 esperti si riuniranno domani e dopodomani, 1 e il 2 dicembre 2016, a Napoli, all’Hotel Excelsior, in occasione del IV congresso di chirurgia vascolare “The latest in vasculary surgery”, organizzato dal prof. Francesco Pignatelli, responsabile UOC di chirurgia vascolare dell’Ospedale Pellegrini per fare il punto sull’utilizzo della medicina e della chirurgia rigenerativa per la cura delle ulcere e delle lesioni trofiche e sulle ultime novità nel campo del trattamento chirurgico tradizionale e in quello endovascolare.
“Obiettivo principale della medicina e della chirurgia rigenerativa è la riparazione dei tessuti e degli organi danneggiati da eventi patologici, invecchiamento o traumi in modo da ripristinare o migliorare il loro funzionamento biologico – afferma il prof. Pignatelli -. Tra le manifestazioni cliniche della malattia cardiovascolare un impatto rilevante assume, specie nel paziente diabetico, la vasculopatia periferica, essendone l’aterosclerosi la principale causa. Le vasculopatie periferiche colpiscono circa il 10% della popolazione generale e il 15-20% di quella ultrasettantenne”.
“I pazienti affetti da diabete sono esposti al rischio di neuropatia e di ischemia con problemi a livello di circolazione sanguigna dei piedi. La lesione a livello dei nervi comporta una riduzione della sensibilità al dolore e, spesso, non ci si rende conto di avere una ferita. La neuropatia ed anche l’ischemia possono provocare ulcere ai piedi difficili da curare. Ed è proprio l’infezione di queste ferite a comportare l’amputazione dell’arto colpito”, spiega il prof. Pignatelli, che elenca un po’ di numeri.
“Si stima che ogni 30 secondi, nel mondo, ad una persona viene amputato un arto inferiore a causa del diabete che colpisce attualmente oltre 194 milioni di persone nel mondo, dato che dovrebbe salire a 333 milioni entro il 2025. Se non si agisce, questo aumento comporterà un incremento proporzionale del numero di amputazioni. Operando investimenti di minima entità, potrebbe essere possibile ridurre fino all’85% il numero di resezioni con dei programmi di screening e controlli regolari”.
“L’Uoc del Pellegrini sta per istituire un ambulatorio per il piede diabetico ed uno per le ulcere difficili, con tutte le nuove terapie possibili, inoltre effettueremo uno screening di questi pazienti in collaborazione con i medici di medicina generale e con i centri antidiabetici”, conclude il prof. Pignatelli.

 

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