Camerota: Passeggiata musicale con il lupo

Ottimo concorso di pubblico per il gran finale della VI edizione del Camerota Festival “Suoni dal Castello”, ma urge il giusto riconoscimento da parte dei vari enti che insistono sul territorio comunale

Ospite nordista per questo scorcio d’estate nelle splendide terre cilentane, abbiamo avuto la fortuna di partecipare all’ultimo appuntamento della VI edizione del Camerota Festival “Suoni dal Castello” e di vivere la serata unitamente all’arduo backstage, occorso per andare in scena tra le rovine del Castello marchesale, un luogo incantato che rivive solo d’estate grazie all’assoluta abnegazione dei membri dell’Associazione Culturale-Musicale Zefiro, presieduta da Giuseppe Marotta e diretta artisticamente da Leo Cammarano. Tutti valenti musicisti i componenti di questo sodalizio, con i quali abbiamo avuto modo di scambiare qualche parola, dalla presidenza alla comunicazione, i quali non disdegnano di impugnare decespugliatori o martelli e falcetti, pur di animare e rendere fruibile questo luogo del cuore. Tanti i loghi sulla brochure distribuita in platea, il Comune di Camerota, unitamente alla Fondazione Meeting del Mare C.R.E.A., all’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, enti che offrono unicamente qualche spicciolo o il patrocinio morale, una inutile “benedizione”, quando il danaro sappiamo, giunge a fiumi in zona, essendo progetto capofila il “meeting” dell’appassionato porschista Don Gianni Citro, il quale pare abbia realizzato addirittura una Fondazione, ristrutturando un antico palazzo del luogo, regalando eventi di rilievo unicamente alla frazione marina, accontentando, così, la massa turistica che invade la zona. Camerota possiede uno splendido anfiteatro, il teatro Kamaraton, con un ampio palco, eternamente chiuso e accogliente, per solo qualche giorno l’anno, a metà agosto l’Associazione La meglio Gioventù, capace di anno in anno un musical in piena regola, con le proprie forze, racimolando le spese attraverso un minimo biglietto e qualche obolo. Siamo più che certi che, nel progetto presentato dal Comune di Camerota, compaiano tutte le associazioni, per la diversificazione dell’offerta, ma è consigliabile sedersi tutti intorno ad un tavolo e decidere preventivamente le somme da assegnare a tutti, per poter far decollare i progetti di tutti, nell’intero territorio comunale, non solo nella frazione più accorsata che, forse, non avrebbe nemmeno bisogno di ulteriori spinte. Un plauso ancora va all’associazione Zefiro e ai suoi strumentisti, che dal 22 al 27 agosto hanno regalato al turismo di classe luoghi d’arte, quale il Convento dei Cappuccini, con la sua pala d’altare , ove si sono esibiti i clarinettisti Gennaro Chirico e Domenico Russo, i cortile marchesale con il Muhlfeld Quartet di Massimo Buonocore, Antonio Di Costanzo, Fabrizio Fornataro e Francesco Abate, e ancora il Role-Play Trio del chitarrista Nicola Di Tommaso con Andrea Colella al contrabbasso e Vincenzo Bardaro alla batteria. La serata finale ha salutato l’esecuzione del Quintetto in Mi bemolle maggiore K452 Wolfgang Amadeus Mozart, da parte di Andrea Marotta (Oboe), Gennaro Chirico (Clarinetto), Marco Alfano (Fagotto), Paolo Reda (Corno), con Francesco Saggiomo al pianoforte, una pagina di raro ascolto, che prevede la qualità di ascolto e dialogo attraverso il suono del proprio strumento, nessuno dei quali deve essere sproporzionalmente predominante. Suoni come parole, sorprendendosi per i silenzi, sfocianti nei lirismi del tempo lento, queste le linee estetiche dell’interpretazione, in una non dolce serata, della formazione, cui si sono aggiunti nella seconda parte del programma, il flauto di Francesca Tardio, unitamente alle percussioni di Giuseppe Marotta e Gianpiero Saggiomo, i quali seguendo il filo del racconto di Eleonora Claps, hanno dato vita alla fiaba musicale di Pierino e il Lupo di Sergej Prokofiev. Diversi i bambini seduti in platea che hanno ricevuto una piacevolissima lezione di educazione musicale, mirante non solo all’educazione all’ascolto e all’intonazione in generale, ma anche all’educazione teatrale, espressiva ed emotiva, invitati a partecipare dalla presentatrice Federica Toriello e dalla stessa Eleonora Claps. Virtuosismo dell’uccellino, debordante energia di percussioni, fagotto e corno, connaturata eleganza di oboe e clarinetto, estroversa brillantezza del pianoforte, gli ingredienti di questa esecuzione. Applausi calorosissimi per tutti, anche per lo stesso pubblico competente e attento, e un chiaro invito alle istituzioni a non far fagocitare queste colte espressioni musicali dal “lupo” massificante, poiché potrebbe fare seriamente indigestione.

Teodoro Brambilla

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