Il direttore del teatro: “Recuperare il Trianon come componente dello Stabile? Qualora la proprietà dovesse chiedercelo sicuramente non ci tireremo indietro”
NAPOLI – Direttore, da oggi lo Stabile di Napoli è uno dei sette Teatri Nazionali…
«Abbiamo compiuto uno sforzo enorme per fare questo salto di qualità. Ringrazio la Regione per i fondi PAC , il Comune per il trasferimento del San Ferdinando e per la scuola di arte drammatica, la governance e le maestranze per il contributo determinante, che ciascuno ha dato nell’ambito delle proprie competenze». Luca De Fusco è soddisfatto per “l’investitura” ricevuta dal teatro napoletano.
Come si sente nella inedita veste di direttore artistico di un Teatro Nazionale?
«Orgoglioso e fiero. Ma sottolineo con forza che questo è il teatro di Napoli e non di Giannola e De Fusco».
Ha temuto che lo Stabile non ce la facesse?
«Il timore c’è sempre stato e si è affievolito solo qualche giorno fa quando ho avuto dei deboli segnali positivi. Di certo c’è una considerazione fondamentale dalla quale è impossibile prescindere: per quanto riguarda i contributi ministeriali, nell’elenco dei 17 Stabili occupavamo il quindicesimo posto. Questo la dice lunga sul miracolo che abbiamo compiuto».
Ritiene che la conferma da parte dell’assemblea della fiducia al professore Giannola quale presidente del CdA, e quindi il mantenimento della continuità nella gestione, abbia influito sulla decisione del ministero?
«Dico che sono rimasto profondamente stupito dal fatto che lo Stabile di Genova, che era al quarto posto nella graduatoria dei contributi ministeriali di cui ho parlato prima, sia rimasto fuori dai sette. C’è un fatto che un mese prima del termine ultimo per presentare la domanda aveva cambiato il direttore».
A Roma abbiamo avuto sponsor politici?
«Non mi risulta. A Napoli certamente siamo stati sostenuti dal predidente Caldoro che avrà fatto i suoi passi, come li ha fatti ciascuno di noi. Il più coerente fin dal primo momento è stato l’ex governatore Antonio Bassolino che ha sempre sostenuto che il riconoscimento dello Stabile a Teatro Nazionale non doveva essere un fatto politico, ma culturale».
Non è stato possibile recuperare il Trianon come componente dello Stabile?
«Nessuno ci ha mai chiesto una cosa del genere. Su qualche giornale se ne è parlato facendo ventilare l’ipotesi di un nostro rifiuto. Non è assolutamente vero e, in ogni caso questa ipotetica richiesta sarebbe stata avanzata 48 ore prima della chiusura del termine per la presentazione della nostra domanda al ministero. E’ di tutta evidanza che in ogni caso questo breve lasso di tempo sarebbe stato oggettivamente insufficiente per qualsiasi valutazione da parte nostra».
Esiste uno spiraglio per il futuro?
«Qualora la proprietà dovesse chiedercelo sicuramente non ci tireremo indietro. Valuteremo la fattibilità della cosa sul presupposto che ci venga data la necessaria copertura finanziaria».
Chi ha avvertito per primo della notizia?
«Luca De Filippo, il direttore della scuola di arte drammatica che inizierà corsi nel prossimo mese di marzo»
Mimmo Sica
(Foto napoliteatrofestival.it)