Salerno, in scena “L’offesa” di Luciana Luppi

Via alla 28esima edizione della rassegna estiva di teatro “Barbuti Festival” con visita guidata all’antico quartiere nel centro storico della città

L’appuntamento

Nel centro storico di Salerno, in largo Santa Maria dei Barbuti, giovedì 3 agosto 2023, alle ore 22:00, prende il via la XXXVIII edizione della rassegna estiva di teatro “Barbuti Festival”.

Lo spettacolo

Amelia Imparato per Foglie di Teatro va in scena con “L’offesa” di Luciana Luppi, per la regia di Andrea Carraro.

La visita guidata nell’antico quartiere dei Barbuti

Con lo stesso biglietto, prima dello spettacolo alle ore 21:00, con partenza dinanzi alle scale del Duomo di Salerno, si potrà partecipare ad una visita guidata nel centro storico della città, a cura dell’Associazione Erchemperto, sul tema “l’antico quartiere dei Barbuti”.

Costo del biglietto: 10 visita + spettacolo teatrale – on line su: www.postoriservato.it

Per informazioni: Tel.: 328 907 96 42 – on line: www.bottegasanlazzaro.it

L’offesa”: la prepotenza della societa’

Racconto fantastico, sorprendente e magico con lo sguardo rivolto alle terribili condizioni di vita di moltissime donne in Oriente. E’ la storia di una lotta in difesa dei diritti. Tutto va ricondotto al riconoscimento delle dignità. Il finale imprevedibile è un autentico inno alla speranza e al futuro. “Ad aprile il governo del Sudan ha vietato le mutilazioni genitali, inflitte al 90% delle donne tra i 15 e i 50 anni. Sono 200 milioni le donne che portano i segni fisici e psicologici di pratiche, come l’infibulazione, tuttora seguite in 30 paesi. In Sudan il tabù è rotto ma ci vorrà un lungo lavoro per contrastare gli interventi clandestini e l’attaccamento a codici patriarcali incentrati su reputazione e prezzo di scambio delle ragazze per il matrimonio”: lo scrive Maria Serena Natale. “Testo estremo – aggiunge Paolo Pietronidi una grande forza espressiva che, denunciando l’orribile mutilazione genitale, conosciuta come infibulazione, rappresenta la metafora della sofferenza disperata per ogni forma di castrazione, sia fisica che psicologica, quale negazione della vita”.

Amelia Imparato
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