Edith Piaf e la forza dell’amore, suggestioni al Bolivar

Di scena al teatro napoletano lo spettacolo a 100 dalla nascita dell’usignolo, nell’ambito della rassegna “Nuove vele – 2016-17” lo spettacolo in onore della famosa cantante francese a cento anni dalla sua nascita

 

“Non smettere mai di credere nell’amore, qualsiasi cosa succeda”. La celebre frase di Edith Piaf è stato il leitmotiv scelto dalla compagnia Teatro Potlach per il suo spettacolo in onore della famosa cantante francese a cento anni dalla sua nascita, andato in scena nel pomeriggio di domenica 22 gennaio al Bolivar di Materdei nell’ambito della rassegna “Nuovevele – stagione 2016-17”.

L’attrice e cantante Nathalie Mentha ha condotto i presenti in un suggestivo viaggio attraverso i meandri della vita della star transalpina la cui fama si sviluppò negli anni Trenta e soprattutto durante i cruenti anni della seconda guerra mondiale. Michel Emer, Jean Cocteau, Raymond Asso i nomi degli impresari del mondo dello spettacolo che aiutarono l’”usignolo” (così ribattezzata per la sua corporatura minuta) a sfondare; un successo, il suo, determinato dalla sua voce pacata, soave ed inconfondibile che piacque a tal punto ai gerarchi nazisti da sceglierla come intrattenitrice nei campi di prigionia in Germania. Nei brani interpretati ed in parte composti dalla Piaf emergono come protagoniste donne segnate da dure e tristi esperienze nelle quali risulta evidente il richiamo autobiografico. Di grande impatto emotivo la riproposizione da parte della Mentha del brano “L’accordeoniste”: dagli spalti di un ponte sulla Senna, una giovane prostituta, nonostante la notizia della morte al fronte del suo fidanzato, un suonatore di fisarmonica di un malfamato bar di Parigi, continua a credere nell’amore, nella sua forza infinita che la porta a danzare senza sosta. Tra i momenti clou della coinvolgente rappresentazione, inoltre, l’interpretazione della famosissima “La vie en rose” le cui parole di speranza, scritte nel 1945 a conclusione del conflitto mondiale ma ancora di grandissima attualità, hanno raccolto il pieno consenso degli spettatori del Bolivar. Attraverso la lettura di un brano tratto da uno dei suoi diari personali, redatti in seguito alla morte dell’unico grande amore della sua vita, il pugile Marcel Cerdan, in un incidente aereo nel 1949, Nathalie Mentha ha voluto comunicare il messaggio eterno della Piaf all’umanità: “Sono convinta di essere stata fortunata perché qualcuno nella vita mi ha amata…è così semplice l’amore”.

Per restare aggiornati sui prossimi spettacoli a cura di Teatro Potlach, laboratorio di ricerca e sperimentazione fondato nel 1976, è possibile consultarne la pagina facebook. La rassegna “Nuove vele” del Bolivar, invece, proseguirà il 3 febbraio con “Closer”, produzione di Patrick Marber con la regia di Alex Sassatelli.

Angelo Zito

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