Il boss dei Casalesi in videoconferenza: “Non posso incontrare nessuno”

MILANO –  Le dichiarazioni spontanee sono state rese da Zagaria durante un processo dov’è imputato, con altre due persone, tra cui il suo omonimo ex sindaco di Casapesenna Fortunato Zagaria. “Le mie condizioni di isolamento sono disumane”. In video-conferenza con il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dal carcere di Milano-Opera, il boss pluriergastolano al 41bis protesta per l’estrema durezza della detenzione che non gli permette “di incontrare nessuno”. Come se fosse in un country club invece che al carcere duro, dove mesi fa si fece scappare di voler “squartare vivo” il giornalista Sandro Ruotolo. In questo processo Zagaria è imputato per tentata violenza privata aggravata dal metodo mafioso ai danni di Giovanni Zara, altro ex primo cittadino di Casapesenna. Sette anni fa il vicesindaco Fortunato Zagaria, secondo la Dda, avrebbe intimato all’allora sindaco Zara di non rilasciare dichiarazioni sul boss, allora latitante, né di elogiare pubblicamente le forze dell’ordine per i successi contro i clan. L’ex vicesindaco è accusato di averlo minacciato, prospettandogli la sorte “di Tonino Cangiano”, ex assessore del comune gambizzato dalla camorra nel 1988 e morto nel 2009 dopo vent’anni passati sulla sedia a rotelle. L’udienza è stata rinviata al 6 ottobre prossimo quando ci sarà l’esame della parte offesa Giovanni Zara

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