Il presidente dell’Inps: “Trattamenti pensionistici sproporzionati alla luce di contributi versati in passato. Chiedendo un contributo a chi ne gode potremmo alleggerire i conti previdenziali e fare qualche operazione di redistribuzione”
”Ci sono delle persone che hanno dei trattamenti pensionistici, o hanno dei vitalizi, come nel caso dei politici, che sono del tutto ingiustificate alla luce dei contributi che hanno versato in passato”. Tito Boeri torna a puntare il dito contro i privilegi della casta. In un’intervista a Presadiretta che andrà in onda domani su Rai tre, il presidente dell’Inps afferma: “Il problema vero che noi abbiamo oggi in Italia è quello dell’equità e non quello della sostenibilità finanziaria del nostro sistema pensionistico”. E quindi si torna al tema dei vitalizi.
“Abbiamo concesso per tanti anni questo trattamento privilegiato a queste persone”. E quindi ”non è il caso di chiedere loro un contributo che potrebbe in qualche modo alleggerire i conti previdenziali?”, domanda Boeri. Il presidente dell’Inps crede che tagliando i trattamenti privilegiati sarebbe possibile ”fare qualche operazione di redistribuzione” e aiutare persone che ”sono nella fascia di età prima della pensione, che sono in condizione di povertà. Oppure – aggiunge- potremmo concedere maggiore flessibilità in uscita verso il sistema pensionistico”.
Ma politici e grand commiss farebbero le barricate solo a parlarne.
NO DAL GOVERNO ALLA PROPOSTA. IL SOTTOSEGRETARIO: “UN RISCHIO” – Sulla proposta taglia-vitalizi si esprime il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini: la posizione del governo è da sempre contraria a mettere le mani sulle pensioni già in essere. “Il rischio di mettere le mani nelle tasche sbagliate – dichiara Nannicini a Presadiretta – è troppo grosso. Abbiamo deciso di fermarci”. “Questo tipo di ricalcoli – spiega il sottosegretario – non sono semplicissimi, richiedono molte ipotesi e molti dati. E devi stare molto attento perché non si riesce a fare con il bisturi del chirurgo questa distinzione un po’ intellettualistica. Proprio perché è difficile fare queste ipotesi, avere i dati necessari per farlo, rischi di fare danni. Rischi davvero di tagliare pensioni alte ma meritate, oppure di toccare pensioni che sono generose rispetto ai contributi versati ma sono basse”.
IL BUCO NEI CONTI DELL’INPS – Mentre la casta banchetta coi vitalizi, Boeri annuncia che l’Inps chiuderà in perdita per il quinto anno consecutivo. E con un buco patrimoniale di 56 miliardi di euro previsto per il 2023. Ma il presidente tranquillizza i pensionati: “l’Inps eroga delle prestazioni per conto dello Stato. Quindi fin quando lo Stato italiano non dovesse fallire, poniamo pure che l’Inps fallisse, e non fallirà vi assicuro, però ci sarà sempre lo Stato italiano. Se c’è qualcosa di cui le persone si devono preoccupare – prosegue- non sono i conti dell’Inps ma sono i conti dello stato italiano, il debito pubblico”.