Tirocini a Napoli Sotterranea, il Comune nella bufera

 

Palazzo San Giacomo è concedente e non ha vigilato

La concessione demaniale e comunale per la Napoli Sotterranea, l’associazione che si occupa della gestione, il Comune di Napoli sono finiti  nell’occhio del ciclone.

La denuncia della Camera popolare del lavoro, del centro sociale “Je so’ pazzo’ sull’utilizzo di falsi stage e tirocini, il mancato pagamento delle attività di lavoro subordinato sarebbe finita sui tavoli della magistratura del lavoro e della Guardia di Finanza. In corso controlli incrociati.

Emergerebbero gravissime responsabilità dell’ente di Palazzo San Giacomo che da agosto 2015 ha acquisito gli ex ricoveri antiaerei del sottosuolo della Città di Napoli, finora di proprietà dell’Agenzia del Demanio ai sensi della Legge 42 del 2009. Si tratta di beni preziosi della città: Garage Morelli, Tunnel Borbonico, la storica area Cinema Metropolitan oggi multisala, l’intero sottosuolo ove si svolgono le visite turistiche ed almeno 21 parcheggi.

Anche Napoli Sotterranea figura tra i beni demaniali acquisiti dal Comune di Napoli. Un bene che andava messo a reddito, rinegoziando con l’associazione culturale di Enzo Albertini le attività culturali e visite guidate. Visite, attività, biglietti d’ingresso che alimentano profitti sostanziosi.

Andava rinegoziato anche il fitto dell’ex ricovero di Piazza San Gaetano e introdotto un sistema di regole preciso sull’utilizzo del personale e il rispetto dei diritti dei lavoratori.

Rientra nelle prerogative e nei compiti dell’amministrazione comunale vigilare. Il Comune svolge il ruolo di ente appaltante, di concedente.  E’ indicativo  l’articolo 36 della legge 300 del 1970  riguardante gli obblighi dei titolari di benefici accordati dallo Stato e degli appaltatori di opere pubbliche: Nei capitolati di appalto attinenti ad attività pubbliche, deve essere inserita una clausola esplicita determinante l’obbligo per il beneficiario o appaltatore di applicare o di far applicare nei confronti dei lavoratori dipendenti condizioni non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro di categoria.

Ogni infrazione  accertata dall’Ispettorato del lavoro deve essere comunicata immediatamente all’ente appaltante e concedente per adottare le opportune determinazioni, fino alla revoca del beneficio ovvero all’annullamento della concessioni.

E allora le domande sorgono spontanee: è stata rinegoziata la concessione tra il Comune di Napoli e l’associazione Napoli Sotterranea? Quali clausole sociali sono state inserite nel contratto di concessione per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici? L’ente comunale, nella qualità di concessionario ha attivato le opportune iniziative, controlli sull’utilizzo dei giovani lavoratori, le forme contrattuali utilizzate?

                                                                                                         Ciro Crescentini

 

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest