Frasi anti Bindi, De Luca rincara: “Sconquasso per far guadagnare al Sì centinaia di migliaia di voti”

Il governatore dopo la bufera: “‘Vai a morire ammazzato’ è un’espressione di folklore, allora processiamo anche Baglioni, Gassman, De Sica e Verdone”

Assicura di “non voler amplificare le polemiche, vero obiettivo delle delinquenze pseudo giornalistiche” e, citando Montale, ammette di preferire la strada della indifferenza per far fronte alla bufera per le sue dichiarazioni su Rosy Bindi. “Del resto più alto è il livello di ignoranza, maggiore è la propensione del mondo giornalistico ad attirare attenzione” dichiara De Luca a LiraTv, nella rituale trasmissione del venerdì. Poi si lascia scappare: “Se qualcuno pensava di costruire, inventare un episodio che potesse determinare sconquasso nel periodo referendario – faccio fatica a pensare che sia tutto ingenuo – credo abbiano fatto guadagnare qualche centinaio di migliaia di voti al sì”. A 24 ore dal polverone per le sue parole, il governatore dispensa le sue ricette contro gli “pseudo giornalisti”. “Sono molto abituato a questi episodi che  – afferma – hanno effetti anche benefici. L’effetto su di me è che io in questi momenti risparmio molto, non compro i giornali per tutelare il mio fegato e la mia salute epatica”. De Luca torna a definire l’episodio “un atto delinquenza giornalistica che ha configurato una violenza privata, una violazione della privacy e una manipolazione delle immagini. Sarebbe bello vederlo tutto il registrato”. Lui garantisce di impegnarsi “per risolvere i problemi delle persone” e quindi “ti devi guardare da farabutti di ogni tipo”. Insomma: meno male che non voleva amplificare le polemiche. Quanto alla Bindi “da uccidere”, si è trattato di un banale equivoco. “A noi – passa al plurale maiestatis De Luca – ‘vai a morire ammazzato’ sembrava un’espressione di folklore ma abbiamo scoperto che rappresenta una grave minaccia, un programma di azione. Lo stesso potrebbe accadere a Vittorio De Sica, Gassman e Verdone. Saranno processati altri esponenti della musica e della poesia, come Baglioni, processeremo anche Pavese quando disse ‘verra’ la morte e avrà’ i tuoi occhi'”. Ma Pavese non finì mai nella lista degli impresentabili.

(Foto Lira Tv)

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