Almaviva, sciopero nazionale: presidi a Napoli e al Mise per scongiurare i licenziamenti

Incontro al ministero: centinaia di dipendenti, a bordo di bus, si sono diretti nella capitale per seguire da vicino l’evoluzione della trattativa

Sciopero per l’intera giornata in tutti i siti di Almaviva Contact in Italia. Presidio dei lavoratori questa mattina a Napoli, dinanzi ai cancelli dello stabilimento di via Brin, in vista dell’incontro convocato in sede ministeriale per il pomeriggio. Centinaia di dipendenti, a bordo di bus, si sono diretti nella capitale per seguire da vicino l’evoluzione della trattativa, nel momento della rottura tra azienda e sindacato.

Lo sciopero è stato proclamato dalle Segreterie nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni. Dopo l’incontro di giovedi scorso al Mise tra Almaviva e Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil e le Rsu dei siti di Roma e Napoli sulla procedura di licenziamento collettivo di 2511 lavoratori delle sedi di Roma e Napoli, i sindacati hanno dato atto al ministero di avere avanzato una disponibilità a ricercare soluzioni utili a favorire l’accesso alla Cigs. “Nonostante ciò – recita una nota – l’azienda ha espresso la propria indisponibilità all’utilizzo della Cigs e ribadito, al contempo, il taglio secco del salario contrattuale dei lavoratori su tutte le sedi di Almaviva in Italia come unica soluzione alternativa ai licenziamenti”. Intanto,  Almaviva avverte: “Senza un piano di risanamento non può essere proposto alcun ricorso agli ammortizzatori sociali. E’ un principio di legge, non una posizione aziendale, contenuto nella disciplina che regola il settore. Che il sindacato voglia accreditare la disponibilità di ammortizzatori negando l’intesa su un programma di crisi, come previsto dalla legge – prosegue l’azienda -, appare un tentativo inaccettabile di condizionare le responsabilità in capo all’Azienda e di forzare la verità dei fatti”.

(Foto Camera Popolare del lavoro/Fb)

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