Tassisti, sciopero e cortei in tutta Italia: Napoli avanguardia della protesta, adesione oltre il 90%

I conducenti di taxi contro Uber e la liberalizzazione del settore

Lo sciopero inizia alle 8 e termina alle 22, con cortei in molte città. Va in scena la protesta dei tassisti contro Uber e la deregulation del settore. Secondo i sindacati le adesioni sono “molto alte”: oltre l’80% a livello nazionale con picchi vicini al 100% a Napoli, dove ci sono stati anche molti disagi per il traffico. Nel capoluogo partenopeo i conducenti di auto bianche marciano per quattro ore, da Porta Capuana alla sede della Prefettura in piazza del Plebiscito. Circa 600 i tassisti partiti da Porta Capuana, con tante bandiere dell’ Usb (Unione sindacale di Base), che ha organizzato la protesta, e gli striscioni “Tassisti napoletani”, presenti a Roma nella caldissima giornata del 21 febbraio. Fumogeni gialli e rossi, slogan contro Uber, la senatrice Linda Lanzillotta, autrice dell’ emendamento al decreto “Milleproroghe” che ha rinviato al 31 dicembre 2017 le norme restrittive sulla auto con conducente a noleggio, altro versante della protesta. “Una delegazione di lavoratori – dichiara Vincenzo De Vincenzo dell’esecutivo Nazionale Usb – è stata ricevuta in sede prefettizia dal Dirigente dr. Del Prete a cui sono state rappresentate le problematiche di carattere nazionale. Il riordino del servizio pubblico non di linea – continua De Vincenzo – passa attraverso l’applicazione definitiva della legge 21/92, unica difesa contro la liberalizzazione selvaggia del settore; diversamente si rischia di aprire la strada ad Uber lasciando senza lavoro decine di migliaia di lavoratori e provocando forte tensione sociale”.

(Video Aemme News)

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