Pubblicità ingannevole sul pacchetto calcio, a Dazn multa da 500.000 euro

La piattaforma streaming: “Accettiamo la decisione dell’Antitrust, le condotte ravvisate sono da considerarsi superate”. Il Codacons: “Accolti i nostri ricorsi, ora rimborsino gli utenti impossibilitati a vedere le partite a causa dei problemi tecnici, o li porteremo in tribunale”

Pubblicità e informazioni ingannevoli sul pacchetto delle partite di calcio di serie A e B del 2018/19. Per questa infrazione, l’Antitrust stanga Dazn, applicando una multa da 500.000 euro. Certo, non sono i 7 milioni comminati a Sky lo scorso febbraio, sempre per pratiche commerciali scorrette nella vendita dei pacchetti del calcio. In ogni caso, la piattaforma streaming la prende bene.  “Accettiamo questa decisione – afferma una nota di Dazn – nel pieno rispetto dell’Autorità. Fin dall’inizio dell’istruttoria il gruppo ha sempre dimostrato la massima collaborazione e ha realizzato autonomamente diversi miglioramenti in relazione alle condotte ravvisate dall’Antitrust, che sono a oggi da considerarsi ampiamente superate”. La sanzione arriva al termine di una istruttoria avviata lo scorso agosto nei confronti di Perform Investment Limited e Perform Media Services S.r.l, anche su iniziativa delle organizzazioni dei consumatori. Le condotte sanzionate sono state essenzialmente due. L’utilizzo, nell’attività promozionale, di spot attraverso cui veniva enfatizzata la possibilità di fruire del servizio “quando vuoi, dove vuoi”. Un’offerta che non faceva riferimento alle limitazioni tecniche che avrebbero potuto rendere la visione complicata o addirittura impedirla. Non un’ipotesi astratta, come dimostrano le difficoltà degli utenti nella visione, ad inizio stagione. Inoltre, per l’Autorità sul sito di Dazn era adottata una modalità ingannevole di adesione al servizio. Al consumatore si offriva un mese di prova gratuito, previa registrazione, con la precisazione che l’atto di registrarsi  non avrebbe implicato la sottoscrizione di un contratto di abbonamento. In realtà, la creazione dell’account determinava, di fatto, la conclusione contrattuale. Un accordo che, in assenza di disdetta, comportava l’inizio dell’addebito sistematico dei costi mensili, dopo il primo mese. “Il nostro esposto è stato accolto in pino – esulta Carlo Rienzi, presidente del Codacons – ora ci attendiamo dalla società rimborsi in favore di tutti gli abbonati che, pur avendo acquistato il servizio, non hanno potuto seguire le partite di calcio a causa degli evidenti problemi tecnici di Dazn, e se l’operatore non accoglierà le richieste, si aprirà la strada dei ricorsi in tribunale a tutela degli utenti”.

 

 

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