Venne eletta il 21 aprile 1996 come indipendente nelle liste di Rifondazione Comunista. Contestò le scelte assunte dal governo di Romano Prodi, in particolare la privatizzazione delle aziende automobilistiche e fu ingiustamente espulsa dal partito di Fausto Bertinotti.
E’ scomparsa Mara Malavenda, operaia Alfa Romeo di Pomigliano d’Arco (Napoli), combattiva e coerente sindacalista militante dello Slai Cobas, organizzazione sindacale di base, punto di riferimento di centinaia di lavoratori e lavoratrici metalmeccanici.
Malavenda venne eletta il 21 aprile 1996 come indipendente nelle liste di Rifondazione Comunista. Contestò le scelte assunte dal governo di Romano Prodi, in particolare la privatizzazione delle aziende automobilistiche e fu ingiustamente espulsa dal partito di Fausto Bertinotti. Mara Malavenda decise di aderire al Gruppo Misto. Significativa l’occupazione dell’ufficio del presidente del Consiglio il 29 ottobre 1996 per contestare la svendita dell’Alfa Romeo, azienda pubblica.
Significativo il commento di Michele Franco, dirigente e militante sindacale dell’Unione Sindacale di Base(USB) della Campania: È scomparsa una compagna che ha fatto la storia dell’opposizione a CGIL, CISL, UIL. Apprendo, con infinita tristezza, che la compagna Mara Malavenda è morta. Operaia, comunista, tra le prime a dare voce e corpo al Sindacalismo Conflittuale alla Fiat di Pomigliano d’Arco. Fu eletta deputata con Rifondazione Comunista ma non esitò a lasciare quella formazione quando Bertinotti e il suo gruppo dirigente cominciarono ad “ingoiare i rospi”. Sempre in prima fila dalla parte degli operai, degli sfruttati e dei subalterni.Un esempio umano e politico di militanza seria e rigorosa da fare conoscere alle giovani generazioni che si affacciano sul versante della lotta contro gli odiosi rapporti sociali dominanti“