Ministra del lavoro Calderone nella bufera, altro conflitto d’interessi

Movimento 5 Stelle e Cgil contestano i protocolli sottoscritti tra l’Ispettorato nazionale del lavoro e l’Ordine dei consulenti del lavoro

Un altro conflitto d’interessi coinvolge la ministra del Lavoro Calderone. Secondo quanto riportato oggi da alcuni organi di stampa, l’Ispettorato nazionale del lavoro ha sottoscritto due protocolli con l’Ordine dei consulenti del lavoro.

Nell’occasione, i due enti erano rappresentati dall’ex direttore generale dei Consulenti del lavoro, che la ministra ha messo a capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro, e da suo marito, che ne ha preso il posto dopo la nomina nell’esecutivo.

A questa incredibile commistione di ruoli si aggiunge il contenuto dei documenti: uno prevede che i consulenti del lavoro vengano inseriti nell’organizzazione dell’Ispettorato e, addirittura, che quest’ultimo debba condividere i risultati dell’attività ispettiva con gli stessi consulenti; l’altro stabilisce che le imprese che hanno la certificazione dei consulenti siano messe agli ultimi posti per eventuali controlli ispettivi. Così rischia di andarci di mezzo la sicurezza dei lavoratori. Chiameremo la ministra a risponderne in Parlamento” – affermano in una nota i parlamentari del M5S in commissione Lavoro-Sanità Orfeo Mazzella (capogruppo), Barbara Guidolin ed Elisa Pirro.

Sulla vicenda è intervenuto il segretario generale della Cgil nazionale, Maurizio Landini

 “Abbiamo letto con sgomento, non sapremmo che altre parole usare, quanto sottoscritto il 29 marzo dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro con i Consulenti del lavoro. Siamo davanti ad un vera e propria privatizzazione delle attività di controllo, un gravissimo attacco all’autonomia degli ispettori del lavoro e un totale depotenziamento della loro funzione a tutela della legalità e della salute dei lavoratori, in tutti i luoghi di lavoro” – afferma Landini. “La Ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, non perde occasione per dichiarare la disponibilità al confronto, ma nei fatti – sottolinea Landini – procede in totale e assoluta autonomia e in direzione sbagliata”.


Per il leader della Cgil: “Rispetto alle intese preesistenti sulla asseverazione con i Consulenti del lavoro, nei fatti mai rese operative, oggi stiamo consegnando a soggetti privati, pagati dalle imprese, la tutela delle leggi, in sostituzione delle funzioni affidate a Inps, Inail, Inl e in violazione delle norme europee sull’autonomia e terzietà delle pubbliche amministrazioni”.
“Infatti, secondo le intese sottoscritte – prosegue Landini – l’Ispettorato Nazionale del Lavoro provvederà a sollecitare il personale ispettivo affinché le verifiche siano effettuate in presenza del consulente, cioè l’impresa andrà avvertita prima di un’eventuale ispezione. Inoltre, le imprese che avranno una certificazione (asseverazione di conformità) rilasciata sempre dai Consulenti del Lavoro, ovviamente a pagamento, e che l’Ispettorato si impegna addirittura a promuovere, saranno di fatto escluse da possibili ispezioni”.


“Invece di procedere con il necessario rafforzamento degli organici degli ispettori, ad oggi non degno di un paese civile, si affida alla lobby dei Consulenti del Lavoro una funzione essenziale per la legalità. Insomma
– conclude il segretario generale della Cgil – un vero e proprio colpo di mano a cui chiediamo il Governo rinunci immediatamente e su cui ci mobiliteremo a partire dalle iniziative degli edili già previste per la giornata di domani”.

Durissimo l’ex ministro del lavoro Andrea Orlando:

Le indiscrezioni stampa relative alle nuove convenzioni sottoscritte il 29 marzo scorso dall’Ispettorato nazionale del lavoro con i consulenti del lavoro descrivono “uno scenario di attacco gravissimo all’autonomia degli ispettori del lavoro che rischiano il totale depotenziamento della loro funzione a tutela della legalita’ e della salute dei lavoratori“, denuncia su Twitter Orlando.

Di fatto – spiega – si starebbe consegnando a soggetti privati, pagati legittimamente dalle imprese, la tutela delle leggi, in piena violazione delle più basilari norme del diritto nazionale ed internazionale, comprese le convenzioni dell’Ilo. Al di là infatti del possibile conflitto di interessi la gravità è tutta nel merito. E nella deliberata volontà di demolire l’autonomia degli ispettori del lavoro che, dall’istituzione dell’Ispettorato nazionale, hanno visto rafforzare i propri poteri con risultati sempre più efficaci nel contrasto al lavoro sommerso e agli incidenti nei luoghi di lavoro anche, sulla base delle richieste che erano arrivate dalle forze sociali. Nel corso del mio mandato al ministero del Lavoro abbiamo respinto con fermezza simili tentativi, evitando il rinnovo di precedenti protocolli che agivano nell’ambito di questo spirito. Insomma – attacca Orlando – qui si parla di un vero e proprio colpo di mano”.

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