La Cgil si mobilita lanciando lo sciopero generale, proponendo il salario minimo e referendum per abrogare il lavoro precario

Significativo documento finale approvato dall’assemblea della Cgil

L’assemblea generale della Cgil lancia la mobilitazione fino all’astensione di tutte le categorie. E ha dato mandato alla segreteria di “discutere la proclamazione e la collocazione” nel rapporto con Cisl e Uil.

Con un ordine del giorno approvato dall’assemblea, quindi, la Cgil ha deciso di dare corso a settembre e ottobre a una “consultazione straordinaria certificata delle lavoratrici e dei lavoratori, dei pensionati e delle pensionate sulle proposte alternative alle politiche economiche e sociali del governo” e per chiedere l’impegno alla mobilitazione, appunto, “fino allo sciopero generale”.

L’assemblea ha chiesto alla segreteria di “valutare anche la predisposizione di una proposta di legge di iniziativa popolare per una legge sulla rappresentanza di sostegno alla contrattazione nazionale e per il salario minimo” e “con una soglia salariale oraria sotto cui nessuno sia costretto a lavorare” nonché di “istruire la possibilità di ricorrere allo strumento di referendum abrogativi delle leggi che hanno incentivato la precarietà del lavoro, al fine di poter assumere le specifiche e necessarie decisioni”.

Nelle prossime settimane, evidenzia la Cgil, il percorso di mobilitazione ha bisogno dell’impegno di tutti “nell’allargare il confronto sulle nostre proposte a sostegno dei diritti costituzionali, per il lavoro stabile e sicuro, per l’aumento dei salari ed il rinnovo dei contratti, contro la precarietà del lavoro, per un fisco giusto e giuste pensioni, per la sanità pubblica, la scuola pubblica”.

L’assemblea generale è riconvocata il 12 settembre a Bologna, insieme all’assemblea delle delegate e dei delegati sugli obiettivi per i contratti nazionali e la contrattazione di secondo livello.

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