Condannata la Fca: dovrà risarcire 23 operai

Il Tribunale di Nola accoglie il ricorso presentato dall’Ufficio Legale di Slai Cobas

Alla fine hanno avuto ragione gli operai e le operaie, che adesso dovranno ricevere un risarcimento da parte della FCA. L’ufficio legale dello Slai cobas, che ha difeso i 23 operai, stima in 115 euro l’importo complessivo a carico della FCA quale risarcimento danni nei confronti dei lavoratori, cifra che dovrà essere divisa tra di loro e che in questo caso corrisponde a cinquemila euro ciascuno. Questo quello che ha stabilito il Tribunale di Nola. Con sentenza del 23 ottobre 2018 il Giudice del Lavoro del Tribunale di Nola Dottoressa Daniela Ammendola ha accolto il ricorso presentato dagli Avvocati Arcangelo Fele e Daniela Sodano dell’Ufficio Legale del sindacato e condannato FCA al risarcimento del danno economico subito da 23 lavoratori dell’unità produttiva di Nola collocati illegittimamente in cassa integrazione dal luglio 2014 al luglio 2015. Una complessa e congrua sentenza, quella del Tribunale di Nola, che stigmatizza in 8 pagine fitte le ‘falle giuridiche’ del superficiale uso della cassa integrazione guadagni in danno dei lavoratori ed il pressapochismo aziendale in materia di riorganizzazione impiantistica e produttiva. La sentenza del Giudice del Lavoro del Tribunale di Nola parla che “in caso di cigs per l’attuazione di un programma di ristrutturazione, riorganizzazione e riconversione aziendale che implichi una temporanea eccedenza di personale, il provvedimento è illegittimo qualora il datore di lavoro ometta di definire gli specifici criteri di individuazione dei lavoratori che devono essere sospesi… dall’esame della comunicazione aziendale di apertura della cigs e del successivo accordo tra FCA e sindacati del 10 luglio 2014 appare evidente che non è adeguatamente circostanziato il criterio in base al quale saranno individuati i lavoratori da impiegare progressivamente”.

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