Il sindaco imputato per l’acquisizione dei tabulati telefonici: chiesta assoluzione nel merito solo nei casi delle telefonate di Pisanu e Pittelli

ROMA – In due dei casi contestati de Magistris va assolto nel merito, nei restanti sei invece per prescrizione. Così il pg Pietro Catalani motiva la richiesta di assoluzione per il sindaco ai giudici della Corte d’appello di Roma, dove è in corso il processo per abuso d’ufficio nei suoi confronti e in quelli del consulente Gioacchino Genchi. De Magistris, all’epoca pm a Catanzaro, e Genchi, sono stati condannati per abuso d’ufficio, in primo grado, a un anno e tre mesi di reclusione. Secondo l’accusa, i due, nell’ambito dell’inchiesta “Why not”, avrebbero acquisito illegittimamente i tabulati telefonici di otto parlamentari senza l’autorizzazione delle rispettive Camere di appartenenza. Le due richieste di assoluzione riguardano gli episodi legati ai tabulati di Giuseppe Pisanu e Giancarlo Pittelli. Le prescrizioni, invece, interessano i capi di imputazione relativi alle parti civili Romano Prodi, Clemente Mastella, Antonio Gentile, Sandro Gozi, Francesco Rutelli e Domenico Minniti. “De Magistris, come pm, e il consulente Genchi  – afferma Catalani – erano consapevoli dei danni che avrebbero provocato una volta compreso che non avrebbero potuto utilizzare i dati ricavati dai tabulati telefonici dei politici. Fossi stato al posto di De Magistris mi sarei fermato e avrei informato il procuratore magari a scapito di accertamenti doverosi. Forse i due imputati non hanno osservato questa esigenza di massimo rigore”. Il pg ha anche chiesto di annullare la provvisionale in favore delle parti civili stabilita dai giudici di primo grado, ritenuta non sufficientemente motivata.

 

IL REBUS PRESCRIZIONE – Bocche cucite nell’entourage del sindaco, nel rispetto di una linea del riserbo. Da ore sui massmedia circolano ricostruzioni sul rebus prescrizione. Un anno fa de Magistris, in collegamento con il programma Servizio Pubblico, dichiarò che vi avrebbe rinunciato. Nel salotto tv di Santoro era ospite Clemente Mastella, una delle parti civili al processo. Da ambienti vicini al sindaco si sottolinea che finora non c’è stata alcuna dichiarazione di volersi preliminarmente avvalere della prescrizione, allo scopo di consentire lo svolgimento del dibattimento, in corso da ore. In caso contrario, il processo sarebbe terminato nella fase preliminare. La volontà di de Magistris è invece quella di ottenere un’assoluzione nel merito. Soltanto dopo la sentenza verrà presa una decisione sulla prescrizione, a cui è possibile rinunciare anche in una fase successiva alla lettura del dispositivo.

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