Whirlpool, avvocato  Lello Ferrara: “il decreto del giudice del lavoro ci lascia totalmente insoddisfatti”

I provvedimenti della giurisdizione, oltre che ai fini della decisione delle cause, vengono emessi anche per essere letti, studiati, criticati ed eventualmente impugnati e censurati

Giustizia di classe. Il giudice del lavoro di Napoli Maria Rosaria Lombardi dà ragione alla multinazionale Whirlpool e respinge il ricorso presentato dai legali dei lavoratori dello stabilimento di via Argine. E non mancano le critiche e le polemiche sulle decisioni assunte dal magistrato.

“I provvedimenti della giurisdizione, oltre che ai fini della decisione delle cause, vengono emessi anche per essere letti, studiati, criticati ed eventualmente impugnati e censurati. Il decreto in questione ci lascia totalmente insoddisfatti, non solo dal punto di vista dell’esito del giudizio, ma ancor più per le argomentazioni e le motivazioni addotte, che vedono recepite totalmente e acriticamente le tesi difensive della società , trascurando e non prendendo in esame, quantomeno correttamente, le argomentazioni in fatto e le conseguenti questioni giuridiche poste a base del ricorso”. Non usa giri di parole l’avvocato Lello Ferrara, legale della Fiom Cgil nella causa contro la Whirlpool per condotta antisindacale

avvocato lello ferrara

Basti pensare – precisa Ferrara – che l’intero provvedimento risulta basato sul principio della ‘libertà di iniziativa economica’ previsto in Costituzione che, a detta del Giudice, “non può essere vincolato se non per volontà  dell’avente diritto”, che è quanto esattamente avvenuto nel nostro caso, laddove la società  ha vincolato tale sua libertà, impegnandosi alla realizzazione dei piani industriali all’interno dei quali vi era anche il sito produttivo di Napoli, tranne poi non effettuare alcun intervento o investimenti per quest’ultimo. Anzi chiudendolo definitivamente”.Ciò – conclude Ferrara – E’ anche in contrasto con l’impegno/obbligo assunto dalla società  in tutti i verbali di accordo di conferma integrale dell’assetto produttivo presente sull’intero territorio nazionale. E’ evidente che tutto ciò, ovvero la cosiddetta ‘inesigibilità  degli accordi’, produce un danno al ruolo e all’immagine delle organizzazioni sindacali in quanto ‘incapaci’ di svolgere il loro ruolo contrattuale e far rispettare gli accordi sottoscritti

CiCre

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