Turchia, sindaco del Salernitano fermato ed espulso: volontario pro curdi, requisita la fascia

Il cardiochirurgo Massimiliano Voza, primo cittadino di Santomenna, interrogato e trattenuto per una notte intera insieme ad altre quattordici persone. Era in missione umanitaria

Lo hanno fermato per il semplice fatto di avere un biglietto per Diyarbakir e malgrado abbia immediatamente esplicitato di avere un ruolo istituzionale in Italia (aveva con se anche la fascia tricolore) è stato interrogato e trattenuto per una notte insieme ad altre quattordici persone dalle più svariate provenienze, prima di essere espulso. E’ l’avventura toccata a Massimiliano Voza, sindaco di Santomenna, nel Salernitano, arrestato ieri sera all’aeroporto di Istanbul e successivamente espulso dalla polizia “del dittatore Erdogan per surreali ‘motivi di sicurezza’ – afferma la pagina Fb dell’organizzazione “Napoli per Kobane” – in realtà per aver sostenuto le iniziative umanitarie per i diritti del popolo curdo e conferito la cittadinanza onoraria, come Napoli e tante altre grandi città italiane, al suo leader Abdullah Ocalan, da 18 anni segregato nell’isola prigione di Imrali. Massimo ci ha appena raccontato che Secondo la Console italiana a Istanbul potrebbe esserci una blacklist di tutti quelli che hanno portato aiuti umanitari nel sudest del paese (il Kurdistan turco)”.
Voza è cardiochirurgo e da volontario ha esercitato l’attività in condizioni di fortuna anche nell’ospedale di Kobane, in una città semidistrutta, subito dopo la liberazione dall’Isis. “E’ stato con noi negli interventi svolti come osservatori – spiegano gli attivisti – e per sostegno umanitario nel kurdistan turco e in Rojava. Si recava in Turchia proprio come osservatore internazionale al referendum presidenziale con cui Erdogan cerca di ‘legittimare’ il suo progetto autoritario. Come molti altri attivisti internazionali e solidali è stato invece arrestato ed espulso”. “Se fino a ieri si arrestavano gli amministratori eletti del Kurdistan – aggiunge “Napoli per Kobane” – ora avviene anche per quelli Europei. Il governo turco evidentemente. nel pieno del suo delirio dispotico non vuole sguardi indiscreti e testimoni di quel che fa in Kurdistan”.

(Foto Napoli per Kobane/Fb)

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