Torre Annunziata, 30 anni fa l’omicidio Staiano: Libera celebra il primo a dire no alla camorra

Il presidio intitolato all’imprenditore che denunciò il clan: “La gran parte dei torresi  non comprese il profondo e nobile significato della decisione di Gigi e ancora adesso lo seppellisce come uno che ha osato sfidare un potere troppo radicato e accettato per essere sfidato”

Fu il primo a dire no alla camorra delle estorsioni, presentando denuncia in Questura, in quella Torre Annunziata degli anni ’80 schiacciata dal clan Gionta. Luigi Staiano pagò il suo gesto con la vita: il 4 Luglio 1986 i sicari della cosca uccisero Luigi Staiano, imprenditore edile di 35 anni. A sparare furono due giovani su una moto con i volti coperti dai caschi. La vittima era sposata, padre di una bambina che all’epoca aveva tre anni. A 30 anni dal suo sacrificio, lo celebra il presidio di Libera Torre Annunziata, a lui intitolato.

“La gran parte dei torresi  – recita una nota del presidio – non comprese il profondo e nobile significato della decisione di Gigi e ancora adesso lo seppellisce come uno che ha osato sfidare un potere troppo radicato e accettato per essere sfidato. E invece Libera, l’associazione antimafie, è intitolata proprio a Gigi! E a Lello Pastore, anch’egli ucciso per non aver voluto pagato il pizzo nel 1996. Grazie a loro oggi è impossibile che la camorra uccida per estorsione. Potrebbe accadere solo se la città fosse ancora insensibile al richiamo dei morti ammazzati ed isolasse la sua parte che ha scelto di fare da scorta civile a imprenditori e commercianti. L’associazione Antiracket Oplonti non è ancora partita, occorre tempo, cautela, riservatezza per essere efficaci, ma l’impegno preso il 23 novembre 2015, il giorno dell’anniversario di Lello, procede. Angela e Fabiola (moglie e figlia di Staiano, ndr) vivono ancora a Torre Annunziata ed hanno assistito alla sempre più intensa valorizzazione della figura di Gigi, tanto che il Comune di Torre gli ha intitolato una strada”.

“Angela, pur malata, ha  – prosegue il documento di Libera – la forza di ricordarlo ancora, commossa e commovente: ‘Io e Fabiola, nella nostra vita di vedova e orfana, abbiamo incontrato tante difficoltà, anche culturali. Dopo aver sconfitto la mafia, occorrerà sconfiggere la mafiosità, ovvero la mentalità che ci spinge tutti a cercare scorciatoie illegali, e questa è la cosa più complicata. Dobbiamo prenderci la nostra libertà, perché questo è un paese libero! Dobbiamo lottare insieme e appoggiare gli imprenditori che hanno denunciato e denunciano il racket, perché loro sono l’esempio, loro sono la cura’. Le sue parole sono calde di rabbia ed arrivano dritte al cuore”.

“Libera oggi  – aggiunge il presidio – è vicinissima, abbracciatissima, ad Angela e Fabiola! E conferma loro che non si accontenta di essere solo Memoria, ma è anche Impegno: il 4 luglio 2015, nella giornata in Memoria di Luigi Staiano, prese l’Impegno di lottare contra la povertà, che favorisce l’espansione criminale, in quanto tutte le mafie utilizzano gli strati sociali più poveri per reclutare manovalanza. Ebbene in questo anno  – scrive Libera – è nato il Coordinamento Antipovertà, formato da 18 fra enti, parrocchie, associazioni e si è sviluppata l’innovativa esperienza per Torre, e l’Italia, della raccolta serale delle eccedenze degli esercizi di alimentari e la distribuzione ai bisognosi; nel solo mese di maggio 2016 sono stati raccolti quasi 400 chili di cibo e distribuite circa 250 cene. Caro Gigi, senza di te tutto questo non sarebbe stato possibile! Il tuo coraggio ci aiuti ad avere coraggio!”.

(Foto torresette.it)

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest