Stuprata in Circumvesuviana, inchiesta demolita al Riesame: “Ragazza non credibile”

I giudici dei collegi che hanno scarcerato i tre indagati: “Dalle immagini della videosorveglianza si coglie una connotata ed esteriore tranquillità, due dei giovani escono dall’ascensore insieme alla ragazza perfettamente ricomposta”

Una clamorosa svolta nell’inchiesta sul presunto stupro in Circumvesuviana, denunciato il 5 marzo dalla 24enne di Portici. Il tribunale del Riesame avrebbe demolito le indagini della Procura, scarcerando i tre giovani indagati, uno dopo l’altro. Secondo fonti giudiziarie, per i giudici la ragazza non ha detto la verità, “anche a causa della patologie di cui soffre”. E rivestono  rilevanza “fondamentale le immagini dei sistemi di videosorveglianza dove si coglie una connotata ed esteriore tranquillità”. Il tribunale spiegherebbe che, al termine dei fatti denunciati, avvenuti nell’ascensore della stazione, “due indagati escono insieme alla ragazza perfettamente ricomposta nel vestiario, con il cellulare in mano e la borsa a tracolla in condizioni di apparente tranquillità”. Il Riesame apparirebbe netto nelle conclusioni, nonostante il referto medico sulla 24enne parli di chiare lesioni agli organi genitali, compatibili con l’uso di violenza. A firmare le motivazioni delle tre scarcerazioni, i collegi composti dai giudici Antonio Pepe, Vito Purcaro, Maria Vittoria Foschini e Sabrina Calabrese.

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